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16/01/2006

ADDIZIONALE REGIONALE IRPEF. SENTENZA FAVOREVOLE DELLA CONSULTA. SPACCA: RIPRISTINATA LA VERITA’. LA REGIONE HA ADOTTATO UN COMPORTAMENTO ETICO ED HA RISPETTATO IL PATTO CON I CITTADINI “

La manovra fiscale regionale e` legittima, equa e solidale. Questo il senso piu` profondo della recente sentenza della Corte costituzionale n. 2 del 2006, con la quale viene respinta la questione di legittimita` sollevata dalla Commissione Tributaria provinciale di Ascoli Piceno in materia di addizionale regionale IRPEF per lanno 2003. La Corte riconosce autorevolmente la correttezza dei comportamenti della Regione Marche e ripristina in modo inequivocabile la verita`. E la dichiarazione del presidente della Regione, Gian Mario Spacca nella conferenza stampa dove insieme, allassessore al Bilancio e Tributi, Pietro Marcolini ha illustrato le motivazioni della decisione del 9 gennaio della Consulta. La Corte ha, infatti, respinto le contestazioni avanzate dalla Commissione tributaria, sulla base del ricorso presentato da un contribuente, perche` ha riconosciuto lapplicazione del principio costituzionale della progressivita` del tributo. Le deliberazioni della Regione, quindi, non solo non violano il principio di uguaglianza nellapplicazione dei criteri dellaliquota a scaglioni di reddito, ma valorizzano la differenza di capacita` contributiva, comportando una disciplina diseguale per situazioni diseguali, maggiormente aderente al dettato costituzionale. Viene cosi` svelata ha aggiunto il presidente Spacca- la strumentalizzazione delle accuse reiterate nel tempo contro il governo regionale da parte della minoranza, che ha alimentato false illusioni nei cittadini chiamandoli a mobilitarsi contro un diritto costituzionalmente garantito che la manovra e le sue finalita` perseguono. Invece, il governo regionale ha rispettato i patti con i cittadini, abbassando come era stato convenuto la pressione fiscale nel 2005, secondo i parametri rispettati della riduzione del deficit sanitario. Questa sentenza e` la certificazione della correttezza dellazione regionale anche dal punto di vista delleticita` dei rapporti con la comunita`. E stata una manovra fiscale di circa 350 milioni di euro in quattro anni ha ribadito lassessore Marcolini - che ha lasciato fuori i due terzi dei cittadini ( quelli con reddito minore di 15 mila e 500 euro) e da questo mese i contribuenti troveranno in busta paga un ulteriore minor prelievo. E stata una campagna orchestrata con spregiudicatezza dallopposizione che si e` basata solo sugli ultimi due scaglioni di reddito, quelli che vanno da 30 mila euro ad oltre 65 mila, per i quali, peraltro, laliquota e` passata nel 2002 dal 3,6 all1,2 e 1,4 nellassestamento di bilancio del 2005. Mentre e` stato deliberatamene trascurato il fatto che per laltro scaglione , fino a 30 mila euro, il prelievo e` passato dall1,9 all1,2 nel 2005. Per questo non siamo la prima regione italiana per prelievo fiscale: l autorevole Istituto di studi sui sistemi regionali federali del CNR (ISSIRF) ci pone al 6 posto con il 39 per cento, per incidenza percentuale dei tributi propri , dopo la Lombardia (55%) , il Piemonte ( 47,5%), lEmilia Romagna ( 42,9), Il Veneto ( 41,7) la Toscana (40,9). Significativo il passo della sentenza ha proseguito Marcolini- in cui il giudice costituzionale sancisce che la progressivita` e` il principio che deve informare lintero sistema tributario, e` quindi legittimo per le Regioni, nellesercizio del loro autonomo potere di imposizione, informare il prelievo fiscale a criteri di progressivita` in funzione delle politiche economiche e fiscali da esse perseguite. In questo senso il presidente Spacca ha concluso che e` ora di riconoscere che esiste lequiparazione formale tra livelli istituzionali: la Repubblica Italiana e quindi il nostro ordinamento sono basati su un sistema di equilibrio, non piu` gerarchico- Regioni, Comuni, Province e Stato- e nessuno deve prevaricare laltro, ma dialogare e confrontarsi in un costruttivo spirito di collaborazione che rimane lunico modo per costruire un sistema avanzato. E questa sentenza della Corte ne e` un ulteriore dimostrazione. (ade)