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21/12/2005

TRASPORTO FERROVIARIO:CRESCONO I PASSEGGERI,DIMINUISCONO I TRENI;MARCOLINI SPIEGA LE RAGIONI DELLA VERTENZA

Aumentano i passeggeri, piu` 64 per cento dal 1998 al 2005, diminuiscono gli investimenti, meno 1 miliardo di euro nel quinquennio 2001-2005, il personale meno 30 per cento negli ultimi dieci anni e i servizi ferroviari. Queste, in sintesi, le cifre ufficiali del paradosso del sistema trasporti ferroviari nelle Marche; un paradosso che ha indotto Regione, Province,Comuni, ad aprire una dura vertenza con Trenitalia Spa e con le societa` collegate della Rete Ferroviaria Italiana e della Cargo che si occupa del trasporto merci. La vertenza si concretizzera` nella seconda settimana del mese di gennaio con la presentazione di un documento congiunto di Regione, Enti locali e parlamentari delle Marche alle Commissione Trasporti della Camera e del Senato col quale si chiede una revisione globale dei criteri di programmazione e di gestione del trasporto su ferro. Siamo di fronte - ha spiegato lassessore regionale ai trasporti Pietro Marcolini - a un vero e proprio ritorno al passato; il disagio degli utenti per disservizi, ritardi cronici di alcune corse e per tempi lunghi di percorrenza e` molto forte e ce` il rischio che possa raggiungere livelli di esasperazione difficilmente controllabili. Otto i punti della vertenza, a cominciare dalla soppressione improvvisa e non concordata dei treni: 43 nel mese di novembre, 51 dall11 dicembre, data di entrata in vigore del nuovo orario ferroviario. Trenitalia - ha precisato lassessore - parla di sopraggiunte motivazioni tecniche, in realta` la decisione nasconde gravi insufficienze strutturali, come la mancanza di macchinisti e di mezzi di supporto. Tra le principali cause di disservizio, lelevata eta` media - 30-35 anni - del materiale rotabile che circola nelle Marche e nelle regioni limitrofe dellUmbria e dellAbruzzo: dieci locomotori risalgono al dopoguerra, 16 sono del 1960, solo 11 hanno 5-6 anni; solo leggermente migliore la condizione delle automotrici. Una situazione denuncia Marcolini - tra le piu` disastrate dItalia; ne` sappiamo quando verranno restituite alla Direzione regionale delle Marche le macchine moderne che ci sono state sottratte per far fronte ai problemi della Lombardia. Altri punti di contrasto sono la costante riduzione dei treni a lunga percorrenza, lannunciata sostituzione sulla linea Adriatica dei treni interregionali Ancona-Milano con treni regionali veloci, la penalizzazione in termini di comodita` duso e di costi dei tre nuovi intercity e la recentissima soppressione fino al mese di aprile 2006 dei due treni Eurostar sulla linea Ancona-Roma. Sotto accusa anche le scelte di Trenitalia che hanno comportato la costante diminuzione degli investimenti nella regione, la scarsa integrazione tra i vettori, la sovrapposizione di corse su treno e su gomma, la scarsa integrazione tariffaria e la carenza di informazioni sugli orari. Il taglio, inoltre, di 1.700 milioni di euro previsto dalla legge finanziaria rischia di tramutarsi entro il mese di maggio in un blocco totale non solo dei lavori programmati ma soprattutto di quelli in corso della galleria di Cattolica e del Castellano, due opere di fondamentale importanza per il trasporto ferroviario. Le proteste riguardano anche la decisione della Cargo di disinvestire nelle Marche per potenziare lo smistamento delle merci in Abruzzo e in Emilia-Romagna. Una decisione molto grave ha sottolineato Marcolini - che rischia di vanificare gli ingenti investimenti della Regione per potenziare il porto di Ancona, linterporto di Jesi laeroporto di Falconara. Ultimo punto della vertenza i problemi di fornitura del carburante e di ricovero e manutenzione dei mezzi, nel caso in cui la Regione bandisca la gara per laffidamento dei servizi sui lotti diesel dei treni circolanti con materiale elettrico lungo la tratta San Benedetto-Ancona-Pesaro. (s.p.)