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16/12/2005

UNA CARTA PER VALORIZZARE LA CIVILTA’ MARINARA DELLE MARCHE

Salvaguardare la memoria e le testimonianze del patrimonio di beni culturali e immateriali delle citta` costiere: questo lo scopo della Carta per la tutela e la valorizzazione della civilta` marinara delle Marche, presentata ufficialmente a Porto SantElpidio in occasione della prima giornata regionale della Civilta` marinara. Il documento sottolinea la necessita` di valorizzare la conoscenza e la conservazione del patrimonio dei beni culturali materiali e immateriali ancora oggi esistenti nei centri della costa: un patrimonio che ha contribuito in maniera fondamentale allo sviluppo economico e alla storia delle Marche. Le tradizioni marinare rappresentano ha precisato Paolo Petrini, assessore regionale alla Pesca - un elemento importante della nostra identita` e, nel percorso che la Giunta Regionale si e` data di valorizzazione del territorio, anche attraverso la rappresentazione di quelle che sono le manifestazioni piu` forti della tradizione, la prima giornata della Civilta` marinara delle Marche rappresenta sicuramente un momento fondamentale di riscoperta e valorizzazione di uno degli elementi centrali dellidentita` regionale. La Carta verra` divulgata in tutta le regione: istituzioni statali, enti locali, universita`,scuole, istituti ed associazioni culturali. Alliniziativa, promossa dallassessorato ai Beni e alla attivita` culturali e dallassessorato alla Pesca della Regione Marche, aderiscono, oltre alle amministrazioni provinciali di Pesaro, Ancona, Macerata ed Ascoli, anche diciassette Comuni costieri, da Gabicce a San Benedetto del Tronto. I primi risultati della ricerca, avviata un anno fa e di durata triennale, hanno evidenziato lo stato di grave abbandono in cui versa gran parte dellingente patrimonio di testimonianze e reperti di carattere archivistico, iconografico, fotografico custodito nei musei, negli archivi delle Capitanerie di porto e nelle biblioteche della regione. Lo conferma, ad esempio, la chiusura dei cinque i musei della pesca e della marineria esistenti nelle Marche. Di qui la necessita` - ha rilevato Gino Troli, coordinatore del progetto - di una sistematica ricognizione del patrimonio custodito nelle strutture museali e negli archivi della regione, con particolare riferimento allarchivio della Capitaneria di Porto di Ancona, dove sono conservate le testimonianze ufficiali della consistenza della tipologia della flotta peschereccia delle Marche. Altro dato significativo emerso dallindagine e` lurgenza di avviare il recupero della cultura materiale e della memoria orale, pena la perdita irreversibile di una parte fondamentale di un patrimonio di tradizioni, di tecniche e di saperi che hanno fatto la storia della regione. Evidenziata anche la necessita` di creare almeno un polo museale per ogni provincia e un centro di catalogazione regionale informatizzato. Nel corso della giornata, Ercole Sori, Marco Moroni e Renato Novelli dellUniversita` Politecnica delle Marche hanno sottolineato limportanza, sul piano storico e sociologico, della pesca e della civilta` marinara nella costruzione dellidentita` culturale delle Marche; la seconda parte dei lavori e` stata caratterizzata da una serie di relazioni sulle fonti e sullo stato del patrimonio museale nelle quattro province della regione. Di notevole interesse la proiezione di foto depoca e, grazie alla collaborazione dellIstituto Luce, dei filmati sulla civilta` marinara delle Marche.