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11/12/2005

GIORNATA DELLE MARCHE, GLI INTERVENTI

Fabio Sturani, come presidente ANCI e sindaco di Ancona, ha sottolineato la numerosa presenza dei sindaci marchigiani alla manifestazione. La testimonianza ha detto - che una realta` territoriale come le Marche, come Ancona, funzionano perche` ce` un rapporto diretto tra cittadini e istituzioni, la piccola dimensione aiuta il senso di comunita` e tutti si sentono partecipi dello sviluppo. Non servono dogane, ne` steccati, ma politiche di attenzione e di servizi nel rispetto delle nostre tradizioni. Tradizioni che significano anche tolleranza e accoglienza, siamo anche un modello multiculturale, attento allintegrazione dei cittadini che saranno marchigiani. Dello stesso avviso Palmiro Ucchielli, presidente dellUPI, che ha parlato della grande tenacia e capacita` dei marchigiani di mettersi in gioco con un senso del nuovo, ma nello stesso tempo con radicamento al territorio. Questo ha fatto si` che ci sia un filo forte che lega istituzioni, cittadini, imprese e servizi. Dobbiamo valorizzare sempre di piu` il rapporto con gli emigrati, perche` costituiscono una ricchezza straordinaria, storica, culturale e sociale. Il buon funzionamento del sistema Marche lo si deve anche alla grande capacita` di ascolto delle istituzioni ai cittadini per renderli protagonisti. Maria Assunta Paci, presidente dellUNCEM, lunione delle Comunita` montane ha evidenziato il ruolo delle donne marchigiane come depositarie della cultura tradizionale, della sacralita` del lavoro in casa e fuori. Da sempre la donna aiuta il marito nel lavoro della terra, da sempre ha contribuito a creare limpresa familiare. Non solo ha rimarcato - ma nelle Marche ci sono per fortuna pochi anziani che vivono negli ospizi. Merito di una rete familiare che si fa carico degli anziani e credo di poter dire, merito delle madri, delle mogli, delle figlie. La donna ha anche il ruolo di memoria storica della famiglia, anche come emigrata allestero, trasmette la lingua e le tradizioni familiari. La Paci ha poi raccontato di una sua vecchia zia emigrata in Argentina che chiede ogni anno a Natale, la Torta Brusca. Le serve - ha spiegato Assunta Paci - per mantenere il legame con la famiglia, per riaggregare il suo passato, ma anche come occasione per ricordare e parlare ai nipoti della sua terra. Oscar Andreani, limprenditore argentino, 62 anni, nipote di un emigrato nel 1890 da Pollenza (MC) ha detto di sentire la forte responsabilita` di esprimere cio` che sentono e pensano tutti i marchigiani che vivono lontano dalla loro terra. Ma mi accompagna ha detto - la forza del vissuto e delle emozioni dei miei antenati. Vedevo mio nonno e mio padre fissare spesso un punto lontano dellorizzonte e quando sono venuto la prima volta nelle Marche ho compreso che era il richiamo dei ricordi, la nostalgia che riportava alla mente la bellezza di questa terra, i sapori, i profumi e la gente. Alla luce dei conflitti che si presentano attualmente con gli immigrati clandestini, capisco anche la grande fortuna che nonostante tutto avevano avuto i miei nonni: una terra che li ha ricevuti e ha dato loro opportunita`. Molti marchigiani in questo momento stanno festeggiando in Argentina, al teatro Colon. Finalmente, per la prima volta, tutti i marchigiani nel mondo si ritrovano attorno ai valori della loro terra e possono stare di nuovo insieme, grazie a questa Giornata. Ringrazio quindi il presidente Spacca per aver pensato a questa festa che puo` unire i marchigiani nel mondo e che non sia solo una celebrazione, ma lopportunita` concreta per creare relazioni internazionali di scambio di cultura ed economici".