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26/11/2005

DECRETO MORATTI: “NESSUNA SPERIMENTAZIONE SUL SECONDO CICLO NELLE SCUOLE DELLE MARCHE”

Nelle Marche, nel corso dellanno scolastico 2006-2007, non verranno consentite sperimentazioni ispirate al decreto Moratti sul secondo ciclo. Lo hanno ribadito lassessore regionale allIstruzione, Ugo Ascoli e gli assessori provinciali Olimpia Gobbi, Clara Maccari, Renzo Savelli e Carla Virili, anche sulla scorta di quanto gia` deciso nei rispettivi coordinamenti nazionali. Gli assessori provinciali allIstruzione, riuniti in assemblea a Roma il 13 ottobre 2005 e gli assessori regionali il 17 novembre 2005, hanno, infatti, evidenziato la impraticabilita` per lanno scolastico 2006-2007 di qualsiasi sperimentazione ordinamentale ispirata al decreto sul secondo ciclo. Le famiglie marchigiane, quindi, potranno serenamente compiere le loro scelte scolastiche sulla base dellattuale ordinamento. In particolare, gli assessori allIstruzione delle Regioni italiane ritengono utile e doveroso riaprire una stagione di confronto con il Governo allo scopo di giungere ad una intesa sui molti punti oscuri o lasciati in sospeso dopo la pubblicazione del decreto delegato sulla Riforma del secondo ciclo, a partire dalle questioni relative allapplicazione del Titolo V. Occorre definire con chiarezza - ha detto lassessore Ugo Ascoli, spiegando anche la posizione dei suoi colleghi- la sfera e la distribuzione delle competenze fra Stato, Regioni, autonomie territoriali e funzionali; quantificare le risorse finanziarie da trasferire alle Regioni o reperire ex novo; individuare gli ulteriori passaggi legislativi nazionali e regionali per definire compiutamente i contenuti e il percorso di attuazione della riforma del Titolo V della Costituzione. Del resto ha proseguito Ascoli - ci si attiene a quanto gia` chiarito dallart. 27, 4 comma del decreto Moratti: `nel corso dellanno scolastico 2006-2007 il Ministero non promuovera` sperimentazioni del nuovo ordinamento della scuola sino alla definizione di tutti i passaggi normativi propedeutici allavvio del secondo ciclo. Le scuole potranno innovare i propri curricula formativi utilizzando il 15% del monte ore a disposizione, senza che cio` dia luogo a modifiche di tipo ordinamentale. Tutto cio` allo scopo di non avviare percorsi che possano in seguito creare danno agli allievi e alle loro famiglie, mancando a tuttoggi un riferimento completo a regole certe e sicure. Tali regole potranno essere fissate solo dopo che si sia definito il quadro generale delle competenze fra Stato e Regioni, con la conseguente assegnazione delle risorse.