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11/10/2005

DALLE CASSE, I TESORI DELLA MOSTRA “LEONARDO , GENIO E VISIONE IN TERRA MARCHIGIANA”, IN PROGRAMMA DAL 15 OTTOBRE ALL’8 GENNAIO.

La Vergine delle Rocce, gia` della Collezione Cheramy, e` ad Ancona. Una rara, meglio unica, occasione di ammirarla cosi` come e` appena arrivata dalla Svizzera, e` stata offerta oggi ai giornalisti dal Comitato scientifico della mostra - promossa e organizzata dalla Regione Marche - Leonardo, genio e visione in terra marchigiana che si aprira` il 15 ottobre alla Mole Vanvitelliana. Dieci casse di legno, giunte ieri alla sede della mostra e contenenti alcune delle 22 opere del Rinascimento in esposizione fino all8 gennaio, sono state aperte, infatti, questa mattina, per redigere il verbale dello stato di conservazione, alla presenza di Marina Conti della Soprintendenza ai Beni artistici e storici di Urbino e di Giovanni Morello, uno dei curatori insieme a Carlo Pedretti, presidente del Comitato scientifico e massimo studioso dellopera di Leonardo. Loperazione di apertura della grande cassa di legno appositamente costruita per il capolavoro leonardesco, dopo il viaggio in un camion climatizzato e dotato di dispositivo satellitare per limmediata localizzazione e messa in sicurezza, e` stata condotta letteralmente in guanti bianchi, con tutte le cautele e la reverenza che si deve ad un capolavoro del piu` grande genio della pittura. Momento solenne ed emozionante, quindi, con fotografi , operatori e giornalisti assiepati come e piu` che davanti ad una diva famosa che si concede agli obiettivi. La Vergine delle Rocce, terza versione del 1495-1497 - oltre a quella conservata al Louvre e unaltra alla National Gallery - e` stata scoperta a Parigi nell800 e fa parte dal 1990 circa, di una collezione privata svizzera. E stata restaurata dal Pinin Brambilla, che ha condotto lopera di restauro anche del Cenacolo di Leonardo. Una storia particolare di questa tavola poi trasportata nell800 su tela- ha spiegato Giovanni Morello perche` si tratta di una versione che come iconografia sta a meta` tra quella al Louvre e quella inglese. La versione parigina fu rifiutata dai committenti, i Padri Francescani, perche` la Vergine e il Bambino non avevano laureola e San Giovannino non indicava il Bambino, il tutto nel contesto storico di un dibattito religioso sullImmacolata Concezione di cui doveva essere un simbolo. In questa versione della cosiddetta Collezione Cheramy, la Madonna, sicuramente dipinta dalla mano di Leonardo, ha laureola e lAngelo e San Giovannino indicano il bambino che non ha laureola. Inoltre ha concluso Morello la novita` rispetto alle altre versioni sta nella luce: non proviene da nessuna fonte, la Madonna e i personaggi sacri sembrano brillare di luce propria, in omaggio proprio al mistero dellImmacolata Concezione. Le operazioni di constatazione dello stato delle opere darte, disegni, manoscritti, incunaboli sono iniziate con lapertura della cassa che conservava la Madonna dei fusi, un meraviglioso capolavoro del 1477 di Cesare da Sesto; quindi la Maria Maddalena e Santa Caterina dAlessandria del Giampietrino del 1515-1520. Le altre opere gia` giunte ad Ancona sono la Monna Vanna, di Gian Giacomo Caprotti detto il Salai, Studi e Disegni di figure e appunti su congegni meccanici di Leonardo dagli Uffizi di Firenze e dallUniversita` di Bologna; da Fossombrone due disegni di Teste di Cavallo da Leonardo di Gherardo Cibo; da Firenze lincunabolo di Andrea da Barberino, Il Guerin Meschino; da Ascoli lincunabolo di Cecco dAscoli, LAcerba. Dalla Collezione Leopardi, lApografo del Trattato della Pittura di Leonardo. Laltra grande attrazione , il famoso Codice del Volo, di Leonardo, arrivera` da Torino nel primo pomeriggio di oggi; altre opere pittoriche, manoscritti e disegni da Venezia, invece arriveranno nei prossimi due giorni. La cassa contenente il capolavoro della Maria Maddalena di Leonardo e assistente, gia` ad Ancona, non e` stata aperta di fronte ai giornalisti, alimentando cosi` la curiosita` fino allapertura della mostra o forse in ossequio al mistero che avvolge questo personaggio anche a livello letterario. Non resta allora che aspettare pochi giorni. (ade)