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07/10/2005

RIDETERMINAZIONE DEI CANONI DEMANIALI MARITTIMI

Eliminare lo stato di incertezza che penalizza, da quasi due anni, i concessionari del demanio marittimo con finalita` turistiche. Rinviare la decorrenza degli aumenti dei canoni fino al raggiungimento di unintesa con le Regioni che si oppongono, sin dora, ad incrementi indiscriminati del 300%. E` quanto ha chiesto al Governo nazionale il coordimaneto interregionale sul demanio marittimo, riunitosi ieri a Roma, per sollecitare la convocazione del Tavolo tecnico costituito il 5 agosto 2004 presso la presidenza del Consiglio dei ministri e mai piu` convocato. Le Regioni sottolinea il vicepresidente Luciano Agostini sollecitano una rideterminazione equa dei canoni, in stretto raccordo con le autonomia locali. Chiedono una ripartizione dei fondi che consenta alle stesse Regioni di finanziare lattivita` connessa al demanio e al suo mantenimento. La rivalutazione dei canoni ha gia` visto quattro proroghe, per consentire il confronto tra Governo, Regioni, Comuni e organizzazioni di categoria. Ma il tavolo di coordinamento non si e` piu` riunito, dopo la prima riunione interlocutoria del 9 settembre 2004. Alla vigilia dellennesima scadenza dei termini chiarisce Agostini le Regioni hanno espresso profonda preoccupazione: se, da un lato, appare indispensabile una nuova proroga, dallaltro il Governo deve avviare subito il confronto per giungere a una proposta risolutiva, che tenga conto dellesigenze del settore turistico e non solo delle difficolta` legate alla manovra correttiva del bilancio dello Stato.