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15/07/2005

DIFESA ATTIVA DEL “MADE IN ITALY”. ACCOLTA DALLA CONFERENZA DELLE REGIONI LA PROPOSTA DELLE MARCHE

Su proposta della Regione Marche, la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome ha approvato ieri uno specifico ordine del giorno per la difesa attiva del Made in Italy. Il sostegno del Made in Italy - spiega il Presidente Gian Mario Spacca della Regione Marche, coordinatrice della Commissione Attivita` Produttive della Conferenza - e` una strategia obbligata per rilanciare la competitivita` e la capacita` di sviluppo del Paese. In uno scenario in cui la domanda interna e` stagnante, le prospettive della nostra economia dipendono soprattutto dalla capacita` di agganciare stabilmente i nuovi flussi del commercio internazionale. Il sostegno allinternazionalizzazione ed al Made in Italy, dunque, e` una priorita` strategica di politica economica: e` necessario invertire la tendenza alla perdita di competitivita` e quote di mercato del sistema-Paese, che risulta ancor piu` preoccupante perche` avviene in un contesto di crescita della domanda mondiale complessiva. Lordine del giorno, proposto dalla Regione Marche ed approvato dalla Conferenza delle Regioni, riconosce il ruolo centrale che il Made in Italy svolge nella formazione della ricchezza e delloccupazione della comunita` nazionale, evidenziando i danni apportati a tali produzioni dalle contraffazioni e dalle violazioni delle norme riguardanti la proprieta` intellettuale. Per questo le Regioni chiedono al Governo nazionale di impegnarsi in tutte le sedi competenti per la difesa attiva del Made in Italy, mediante ladozione delle seguenti misure: 1.obbligatorieta` della stampigliatura di origine per i prodotti che entrano nella UE, ai fini della corretta informazione del consumatore; 2.adozione di misure tempestive (come le quote o restrizioni quantitative e le procedure antidumping previsti dallUnione Europea) nei confronti delle quote dalla Cina gia` scadute, che stanno generando effetti devastanti sugli assetti produttivi e occupazionali del settore in Europa; 3.parita` di condizioni nel commercio internazionale. Attraverso questo atto - ha concluso Spacca - e` stata accolta anche una specifica richiesta dellAssociazione nazionale dei calzaturieri (A.N.C.I.), in considerazione della forte esposizione di questo comparto rispetto alle contraffazioni ed agli attacchi di concorrenza sleale.