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28/06/2005

AL VIA IL COORDINAMENTO DELLE REGIONI PER LE ATTIVITA’ PRODUTTIVE

ROMA - Si e` riunita oggi, presso la sede di Roma della Regione Marche, la Commissione Attivita` produttive della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Alla presidenza delle Marche e` stato affidato il ruolo di coordinamento nazionale di questa Commissione, che si occupa di industria, artigianato, innovazione per i settori produttivi, energia, commercio e commercio estero, miniere e cave. Si e` deciso di avviare da subito - ha spiegato il presidente delle Marche, Gian Mario Spacca - il confronto sia con le forze sociali e le categorie economiche del Paese, sia con il ministro alle Attivita` Produttive, chiedendo specifici incontri. La difficile situazione economica nazionale - ha detto lassessore Gianni Giaccaglia - richiede infatti un grande sforzo di coesione e collaborazione progettuale, a cui le Regioni intendono offrire il proprio contributo di proposta ed elaborazione. La Commissione ha valutato che il prossimo Dpef, in particolare, rappresentera` un importante banco di prova, prima della fase elettorale delle politiche, per fornire alleconomia quella scossa indispensabile per rilanciare lo sviluppo e la competitivita`. Laugurio delle Regioni e` che il Governo nazionale, attraverso il Dpef, compia un salto di qualita` verso una autentica e moderna azione di politica industriale ed economica a sostegno del made in Italy. La via - prosegue Spacca - e` quella del rafforzamento dei fattori critici della competitivita` di uneconomia basata sulla conoscenza: innovazione e ricerca applicata, internazionalizzazione, finanza per lo sviluppo produttivo, infrastrutture materiali e immateriali, sostegno ai distretti industriali. E` necessario offrire a cittadini, famiglie e imprese, rinnovata fiducia nel futuro, per far ripartire consumi e investimenti. Nello scenario globale, il futuro si costruisce con una grande alleanza tra istituzioni, lavoro e impresa, rilanciano la fiducia, sostenendo limprenditorialita` che crea buona occupazione, superando la tentazione di affidarsi alla rendita quale inutile scorciatoia contro il declino.