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18/06/2005

MEETING INTERNAZIONALE SINDROMI CORONARICHE ACUTE

Leta` media degli infartuati marchigiani e` di 70 anni. Solo il 56 per cento dei pazienti con infarto chiama, pero`, il 118 e solo il 41 per cento entro le due ore critiche, dopo linsorgenza dei primi sintomi. Il rimanente 44 per cento, invece, arriva ancora in ospedale con mezzi privati, nonostante che l87 per cento delle ambulanze impiegate per il trasporto degli infartuati abbia un medico a bordo. Ce`, in generale, una sottovalutazione, da parte dei cittadini, dei primi sintomi di dolore toracico, con ricoveri non assisti da personale sanitario e tardivi. Ma la mortalita` ospedaliera e` molto bassa, in linea con le grandi strutture internazionale. E` quanto emerge dai 511 casi esaminati, nel periodo 1 dicembre 2004 28 febbraio 2005, dal Registro marchigiano delle sindromi coronariche acute, presentato oggi al Meeting internazionale di Ancona, presso la Facolta` di economia e promosso dalla Regione. Attivato da un anno, dopo una fase sperimentale di quattro mesi, il Registro rappresenta uno strumento di conoscenza sulla qualita` dellassistenza ai pazienti marchigiani colpiti da infarto. Uno spaccato, in sostanza, sullintegrazione tra cure assicurare e gestione complessiva della malattia. Il Registro rappresenta un passo in avanti rispetto ai tradizionali percorsi clinici, per il monitoraggio dei risultati conseguiti. Nel corso del meeting, e` stato confrontato con i principali riferimenti internazionali, rappresentati dal Registro inglese e da quello scozzese. Lincontro di Ancona ha sottolineato lassessore regionale alla Sanita`, Almerino Mezzolani dimostra come la sanita` marchigiana sappia dialogare con il territorio e sappia confrontarsi per essere allaltezza con le nuove esigenze cliniche. In una societa` che cambia, occorre dare certezze ai cittadini, senza arroccarsi su quanto e` gia` stato conseguito. Allinterno di un buon sistema sanitario nazionale, ribadiamo oggi che quello marchigiano rappresenta un modello efficace di sanita` regionale. Secondo Giuseppe Zuccatelli, dipartimento Servizi alla persona della Regione Marche, occorre valorizzare il protagonismo dei medici nella gestione della sanita`. Nei prossimi anni, infatti, il sistema sanitario disporra` di incrementi finanziari inferiori a quelli degli ultimi dieci anni, visto il calo in corso del Prodotto interno lordo, nonostante, poi, che il budget regionale sia cresciuto di un 10 per cento. Il Registro, inoltre, costituisce un momento importante per praticare il governo clinico, che stenta a trovare modalita` operative convincenti. Concetto ribadito da Antonio Aprile, direttore Azienda sanitaria unica regionale, per il quale la programmazione sanitaria va sostenuta con una approfondita conoscenza sullo stato di salute della popolazione. Francesco Di Stanislao, direttore Agenzia sanitaria regionale, ha illustrato limportanza della costruzione dei profili di assistenza, previsti dal Piano sanitario regionale, come momenti di crescita dellalleanza tra operatori, per creare una risposta, la piu` qualificata possibile, centrata sullesigenze di salute dei cittadini. Nel corso del Meeting si e` discusso, inoltre, di qualita` e ricerca in cardiologia. La significativa riduzione della mortalita` ospedaliera, e` stato ribadito, dipende dal miglioramento delle terapie e dal perfezionamento delle diagnosi. La professionalita` dei medici, dunque, e` sinonimo di qualita` assistenziale per i cittadini.