Il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca incontrera` i parlamentari marchigiani per concordare le iniziative necessarie ad assicurare il completamento della ricostruzione del post terremoto del 1997.
La conversione del decreto legge n. 90 del 31 maggio 2005 contenente le disposizioni urgenti in materia di protezione civile costituisce loccasione per ripresentare in Parlamento gli emendamenti - concordati tra tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione che vennero avanzati alla Legge Finanziaria 2005 e fatti decadere dal Governo con il maxiemendamento.
Tali proposte contengono le richieste di destinare specifiche risorse finanziarie al completamento degli interventi, al fine di dare certezze e speranze ai cittadini ed enti che altrimenti non vedrebbero riconosciuto un diritto espressamente previsto dalla legge dello Stato.
In particolare si chiede di prevedere: il consolidamento dei contributi ai Comuni per le minori entrate conseguenti alla inagibilita` degli edifici ed evitare cosi` il loro dissesto finanziario; lesenzione totale dei tributi e contributi sospesi, estendendo ai cittadini e alle imprese delle Marche le stesse disposizioni emanate per situazioni analoghe verificatesi in altre regioni dItalia. Qualora non sia possibile lesonero totale, sarebbe quanto meno equa lapplicazione delle norme sul condono fiscale come previsto dalla Legge Finanziaria 2003 per le popolazioni delle Province di Ragusa, Siracusa e Catania.
Se queste richieste venissero accolte ha affermato il presidente e commissario delegato per la ricostruzione Spacca le Marche non chiederebbero la proroga dello stato di emergenza. Il completamento della ricostruzione e` unesigenza fondamentale per le popolazioni colpite e per la ripresa socio-economica dei territori interessati. Il danno complessivo e` stato stimato in 4.374 milioni di euro, mentre le risorse finora disponibili ammontano a 2.724 milioni di euro. E pertanto indispensabile concordare con il Governo un piano pluriennale di finanziamento che consenta di completare la ricostruzione in un periodo massimo di cinque anni.
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