Un bilancio positivo e insieme un contributo prezioso per il nuovo assessore alla cultura, che potra` iniziare la sua attivita` da una solida base di partenza. Cosi` Vito DAmbrosio, presidente della Giunta Regionale Vito DAmbrosio ha definito il libro bianco che documenta dieci anni di attivita` nel recupero e nella valorizzazione del patrimonio storico-artistico delle Marche. Il libro - 212 pagine ricche di testi, grafici,immagini e tabelle a cura dal Servizio beni e attivita` culturali della Regione - documenta in maniera dettagliata lesperienza maturata tra il 1995 e il 2005. Unesperienza che ha permesso alle Marche di assumere un ruolo di primo piano nel panorama internazionale sia per lentita` degli investimenti realizzati - 140 milioni di euro - che per i risultati conseguiti nella promozione del settore.
Centoquaranta milioni di euro - in media 28 miliardi di vecchie lire lanno, circa l1 per cento del bilancio regionale - sono una cifra - ha commentato DAmbrosio- non irrilevante, specie se si considera la scarsita` di risorse sui cui realmente possiamo intervenire. A queste risorse se ne aggiungono altrettante utilizzate per il recupero del patrimonio storico-artistico del post -sisma. Merito - ha rilevato ancora DAmbrosio - di una brillante scelta politica, la legge regionale 75 del 97 con la quale e` stato superato il criterio del finanziamento a pioggia della vecchia legge 16 dell81 , ma anche di una felice intuizione in base alla quale la Regione si e` riservata i compiti strategici di programmazione e di indirizzo, affidando alle Province, sulla base del principio di sussidiarieta`, il governo della vita culturale. Tutto questo ha portato al varo di due Piani di Settore, strumenti fondamentali di indirizzo della legge 75/97, col coinvolgimento attivo di tutti i soggetti pubblici e privati interessati. Ma soprattutto ha consentito di elaborare un nuovo metodo di programmazione basato sulla capacita` di fare sistema, sulla messa in rete dei servizi e sulla concentrazione di tutte le risorse finanziarie.
DAmbrosio ha poi ricordato le grandi mostre sul Gotico nelle Marche, sui Piceni, sui Della Rovere, che hanno posto le Marche al centro della ribalta internazionale. Piu` di 300 gli interventi di recupero effettuati nel settore dei beni storico-artistici, grazie anche alla compartecipazione dellUnione europea, dello Stato, delle autonomie locali e dei privati. Oltre a queste attivita`, la Regione ha attuato,inoltre, una serie di iniziative di valorizzazione del patrimonio storico e artistico legate a progetti sperimentali, programmi comunitari, intese col governo centrale e con le autonomie locali. Di particolare rilievo gli interventi realizzati per il recupero di 72 teatri storici delle Marche: una rete di strutture di grande valore storico-artistico distribuita in maniera omogenea su tutto il territorio che, grazie al contributo dellAmat, propone al pubblico unofferta teatrale qualificata e fa delle Marche la regione col maggior numero di teatri storici, rispetto alla popolazione.
Gino Troli, assessore alla cultura dal 1995 al 2000, tra i principali artefici del rilancio della cultura, ha ricordato limpegno profuso in quegli anni per far uscire dalla marginalita` e valorizzare al meglio le attivita` e i beni culturali. Tra le iniziative piu` importanti la legge sul terzo millennio - una legge assolutamente unica che ha consentito di finanziare progetti di recupero, specie di beni religiosi, per 51 milioni di euro-, la programmazione nel settore dello spettacolo, la valorizzazione della cultura locale, la formazione di personale altamente specializzato, il cui contributo sara` molto prezioso nei prossimi anni. Le Marche sono una regione a elevata disoccupazione intellettuale, per questo ha concluso sara` fondamentale in futuro agganciare sempre piu` la cultura alleconomia.(s.p.)
|