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17/02/2005

L’ASSESSORE MARCELLO SECCHIAROLI COMMENTA LA LEGGE SUL SERVIZIO CIVILE VOLONTARIO.

Il Consiglio regionale ha approvato la legge sul servizio civile volontario. La Regione Marche si e` dotata cosi`, tra le prime regioni in Italia, di una legge per la gestione del Servizio civile. Una normativa indispensabile che rende ragione di una sensibilita` e di un impegno mostrati in questi anni dal governo regionale e che rafforza lesperienza nazionale della legge 64/2001 in presenza di peculiarita` specifiche del nostro territorio. La legge, infatti, istituisce il fondo per il sistema regionale del servizio civile grazie al quale sara` possibile implementare il numero dei progetti specifici a carattere regionale finanziati dal livello nazionale. E prevista lapertura ai progetti innovativi presentati dagli Enti territoriali e la possibilita` di partecipazione dei giovani extracomunitari . Le politiche sociali regionali si arricchiscono cosi` di un altro importante tassello allinterno del quadro normativo rivolto allinfanzia, alladolescenza e ai giovani dopo lapprovazione, nel 2002, della legge regionale che istituisce il garante dei minori e, nel 2003, della legge regionale sui servizi integrati rivolti a famiglie, bambini e ragazzi. Il servizio civile volontario e` sicuramente unesperienza utile per i giovani e dotarsi di una legge regionale significa voler investire, sia dal punto di vista culturale che sociale, nelle nuove generazioni e dare loro gli strumenti per diventare cittadini a pieno titolo. I giovani sono responsabilizzati sui problemi delle comunita` locali e stimolati ad attivarsi in prima persona per fornire un indispensabile contributo alla crescita sociale. La legge valorizza, tra laltro, lesperienza in atto di Servizio civile dei giovani marchigiani, che e` stata oggetto di una recentissima ricerca. Lindagine ha visto il coinvolgimento di oltre il 60% dei 1.103 giovani che tra il 2003 e il 2004 hanno svolto o stanno svolgendo il servizio: di questi ben il 96% parla di crescita personale ed oltre il 60% di una esperienza che ha prodotto un ripensamento nelle proprie scelte di vita. La legge diventa cosi` una ulteriore occasione di sviluppo delle politiche giovanili, spazio di incontro fra i bisogni espressi dalla popolazione e le potenzialita` di risposta fornite dal territorio. E anche stimolato il senso di appartenenza dei giovani alla comunita` locale, nazionale, europea e internazionale. Vengono promossi la formazione professionale, le forme di partecipazione sociale e di educazione alla cittadinanza attiva, lo sviluppo delle politiche sociali per contrastare le forme di emarginazione, le politiche di educazione e costruzione della pace. Le differenze culturali e religiose divengono occasioni di incontro e condivisione sociale. Si valorizzano, infine, il terzo settore e le forme di economia sociale, la salvaguardia e la maggiore fruibilita` del patrimonio ambientale e culturale.