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02/02/2005

OMEOPATIA NELLE MARCHE, MEDICINA COMPLEMENTARE

Circa 22 mila marchigiani per curare i disturbi ricorrono ai farmaci omeopatici, in Italia sono 10 milioni i pazienti ( di cui il 50% al Nord , il 35% al Centro e 15% al Sud) e 7 mila i medici omeopati che hanno abbracciato questo sistema terapeutico, 5 mila i medici di base che prescrivono cure omeopatiche. Su 16 mila farmacie, in 10 anni, sono passate da 2000 a 7000 quelle che vendono preparati omeopatici. Questi numeri secondo lAssociazione Pazienti Omeopatici (APO) e la Liga Medicorum Homeophatica Internationalis (L.M.H.I.) - possono rappresentare credenziali sufficienti perche` lomeopatia raggiunga una regolamentazione adeguata e un riconoscimento a livello legislativo. Una campagna di promozione che culminera` il 10 aprile nella Giornata mondiale dellOmeopatia a cui per la prima volta lItalia aderira`. Lo hanno sostenuto nella conferenza stampa che si e` tenuta oggi in Regione, sia la referente per le Marche dellAPO, Daniela Salvucci , che il presidente nazionale della LMHI, Renzo Galassi, di Macerata, dove esercita la professione medica. Una medicina ecosostenibile - ha affermato lassessore regionale allAmbiente, Marco Amagliani- che e` perfettamente in linea con lattenzione che lassessorato sta dando a tutti i filoni dello sviluppo compatibile, del ritorno al naturale, del rispetto dei diritti di cittadinanza, nonche` della promozione della solidarieta`. Non a caso ha continuato Amagliani - lomeopatia si e` sviluppata in un paese centroamericano, il Messico, perche` e` piu` facile laccesso alla terapia e perche` cosi` e` riuscita a rimanere lontana dalle logiche delle multinazionali del farmaco, che non danno risposte a molte patologie che affliggono i paesi sottosviluppati, se non a carissimo prezzo. Ritengo quindi che questa medicina vada diffusa di piu` e che in futuro possa camminare insieme a quella tradizionale con pari dignita`. Non e` una medicina alternativa - ha detto Daniela Salvucci- ma complementare, applicata sempre piu` frequentemente da medici professionisti. I farmaci omeopatici non lasciano residui tossici nellorganismo e non viene sperimentata su animali. Quello che chiediamo come pazienti, e` che sia riconosciuta come medicina ufficiale e che siano destinate risorse economiche per la ricerca scientifica in questo campo. Al contrario di quello che generalmente si pensa, lomeopatia non e` per ricchi, ma alla portata di tutti ha sostenuto Renzo Galassi per il semplice motivo che il bravo e competente medico omeopata, inquadrato il disturbo, sa che basta un solo prodotto per curarlo. Non e` giusto associare a tanti sintomi, tanti preparati, perche` lomeopatia ha il compito di potenziare lorganismo della persona per affrontare tutti i disturbi esistenti. Questo e` il principio di base dellomeopatia, sancito dal suo scopritore nel 1755, il tedesco Samuele Hahnemann. I principi attivi dellomeopatia non derivano da sintesi chimica, sono tutti di origine vegetale, animale e minerale. E cio` e` confermato dal fatto che, per certificare a livello UE un allevamento di animali come biologico, occorre che gli animali siano curati con prodotti omeopatici. Ma nel campo legislativo ci sono molte carenze ed esistono molte contraddizioni: i farmaci si vendono liberamente ma i medici omeopati non sono riconosciuti specialisti e quindi ognuno puo` millantare una preparazione, ma non possono seguire dal 2003 corsi di aggiornamento e formazione perche` il Ministro Sirchia ha tagliato i crediti formativi per le cosiddette medicine non convenzionali. Medicine usate da moltissimi italiani, ma che non sono rimborsabili dal sistema sanitario come in altri Paesi Europei, dove tra laltro costano meno. Tutto questo accade mentre , per scelta precisa, la Liga continua a promuovere e potenziare la qualita` dei prodotti, lasciando da parte facili sponsorizzazioni e commercializzazioni. (ade)