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04/11/2004

ASCOLI: FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO PER RIDURRE LA DISOCCUPAZIONE DI LUNGA DURATA

Il fenomeno della disoccupazione di lunga durata - quella che si protrae in maniera ininterrotta per almeno dodici mesi - va combattuto attivando adeguate politiche di crescita e di sviluppo del sistema economico. Lo ha affermato Ugo Ascoli, assessore regionale alle politiche del lavoro, intervenendo al seminario sulla disoccupazione di lunga durata promosso dallAssessorato regionale al lavoro e dallARMAL, Agenzia Regionale Marche Lavoro. Si tratta ha spiegato - di un fenomeno importante anche nella nostra regione, sebbene meno grave, rispetto alle altre regioni. Nelle Marche ha precisato - i lavoratori alla ricerca di unoccupazione sono quasi novemila, pari a un terzo del totale dei disoccupati; di questi, circa due terzi sono donne di eta` compresa tra i 25 e i 44 anni e oltre la meta` diplomati o laureati. Per aggredire il fenomeno occorre - ha aggiunto - mettere in campo politiche che abbiano a che fare con i temi delloccupazione giovanile, femminile e delloccupazione intellettuale: interventi gia` inseriti nel Piano di lavoro 2004 recentemente approvato dal Consiglio regionale. E chiaro - ha precisato lassessore - che la disoccupazione di lunga durata e` un fenomeno che non si puo` risolvere in pochissimo tempo, ne` si puo` ridurre a zero; e` anche ovvio che occorrera` pensare ad un sistema economico regionale che possa portarci su nuove frontiere, modificando la domanda di lavoro. Secondo Ascoli, e` necessario, in particolare, privilegiare le attivita` di formazione, laggiornamento e adottare efficaci misure di incentivazione delloccupazione. Durante i lavori, sono stati presentati i risultati dellindagine condotta sulla base delle rilevazioni trimestrali dellIstat nel periodo 1998-2002 su un campione di disoccupati di lunga durata residenti nelle Marche. In base ai dati illustrati dagli autori della ricerca, Fabiano Compagnucci e Stefano Staffolani, del Dipartimento di economia dellUniversita` Politecnica delle Marche, il tasso di disoccupazione di lunga durata delle Marche e` inferiore di quasi quattro punti ( 2,2) rispetto a quello nazionale(6,4) ed e` meno della meta` di quello delle regioni del Centro Italia (Umbria, Toscana, Lazio). Altre caratteristiche del disoccupato marchigiano sono la scarsa flessibilita`, solo il 18 per cento e` disposto ad accettare un lavoro qualunque contro il 40 per cento nel resto dItalia, lindisponibilita` a trasferirsi al di fuori del comune di residenza e la limitata frequenza dei corsi di formazione professionale. Piuttosto modesto ( 5 per cento) il numero dei lavoratori scoraggiati, di coloro cioe` che hanno smesso di cercare attivamente un impiego. Al seminario ha partecipato anche Carlo Carboni, docente di Sociologia economica dellUniversita` Politecnica delle Marche, che ha sottolineato lesigenza di approfondire ulteriormente gli aspetti qualitativi della ricerca, con particolare riferimento alla eccessiva domanda di lavoro intellettuale nella regione.