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20/10/2004

SGL CARBON: PROTOCOLLO D'INTESA REGIONE, PROVINCIA E COMUNE DI ASCOLI

Un protocollo che avvia una soluzione concreta allannoso problema della SGL Carbon, che ha travagliato la vita di Ascoli Piceno per lungo tempo. Sono le parole con cui il presidente della Giunta regionale, Vito DAmbrosio, ha salutato la firma dellintesa tra Regione Marche, Provincia e Comune di Ascoli Piceno, per la riconversione dello stabilimento industriale, sulla base delle ipotesi individuate dallAgenzia regionale Marche lavoro (Armal). Il documento e` stato sottoscritto oggi, in Ancona, presso la sede regionale, dal presidente, DAmbrosio, dal presidente della Provincia di Ascoli Piceno, Massimo Rossi, dal sindaco di Ascoli, Piero Celani. Erano presenti anche lassessore regionale al Lavoro, Ugo Ascoli, lassessore comunale allAmbiente di Ascoli, Sesto Travanti, il consigliere regionale Pietro DAngelo. Il Protocollo avvia tra i tre enti un coordinamento istituzionale e politico per la supervisione del piano di riconversione predisposto dallArmal, per costituire un Tavolo di concertazione con i soggetti sociali ed economici interessati alla riconversione, per conferire allArmal lincarico di avviare la seconda fase dello studio. Lintesa impegna i firmatari a stanziare 90 mila euro (50 mila a carico della Regione, 20 mila della Provincia e altri 20 mila del Comune) per sostenere gli oneri del protocollo. I tre enti, inoltre, si attiveranno per reperire risorse nazionali ed europee necessarie a finanziare la riconversione, che sara` valuta dal Tavolo di concertazione. Lauspicio dei firmatari e` che anche lazienda aderisca al protocollo, per renderlo operativo e funzionale alle esigenze della citta` di Ascoli. La firma del documento ha precisato DAmbrosio e` unulteriore testimonianza di come la Regione sia disponibile a risolvere i problemi e a lavorare assieme alle altre istituzioni. Soddisfatto anche il presidente della Provincia, Rossi, in quanto la riconversione dellarea rappresenta uno dei punti centrali del programma amministrativo della Giunta provinciale. E` una priorita`, sia per ragioni ambientali e sanitarie, che per lo sviluppo del territorio. Oggi lo stabilimento pone oggettivamente dei problemi allo sviluppo urbanistico della citta` ha sottolineato il sindaco Celani - anche se adesso le lavorazioni sono eco compatibili e monitorate quotidianamente. Il protocollo costituisce un ulteriore percorso a cui abbiamo aderito per poter giungere a una soluzione definitiva che vada oltre il 2007, anno in cui scade la deroga urbanistica concessa, a suo tempo, dal Consiglio comunale. Larea tornera` a essere urbanisticamente vincolata, ma non significa che nel 2007 lo stabilimento chiudera`. E` evidente che certi interventi allinterno dellarea produttiva non potranno essere piu` fatti, se non quelli di manutenzione. Dobbiamo affrettarci, allora, a trovare, entro quella data, una soluzione da proporre alla proprieta`. Occorre una bonifica, sicuramente costosa. Se il protocollo vedra` anche il coinvolgimento dellazienda, il percorso diventa molto piu` semplice. Mi auguro che lazienda mostri disponibilita` e sensibilita` a sedersi con le istituzioni per trovare congiuntamente un percorso a questa situazione, aiutandoci a reperire le risorse necessarie per il recupero. Il consigliere DAngelo ha auspicato che il Comune possa rappresentare il motore di traino dellintesa, per evitare che resti solo una dichiarazione dintenti. Lassessore Ascoli ha auspicato che lamministrazione comunale assuma la regia del tavolo, in modo da trasformare larea produttiva in un luogo di eccellenza e in un volano dello sviluppo cittadino. La SGL Carbon, storica azienda di Ascoli Piceno, che occupava fino a 3.500 lavoratori (considerando lindotto), oggi impiega circa 130 persone. Produce ottima grafite che viene utilizzata nelle industrie siderurgiche. E` ubicata nel cuore della citta`, in unarea di 27 ettari che va bonificata e che, secondo lamministrazione comunale, puo` essere riconvertita in verde pubblico, in strutture sportive e in aree commerciali. Il primo studio dellArmal individua nei servizi (universitari, informatici) e nei centri di ricerca delle energie rinnovabili, una possibile risposta alla salvaguardia dei livelli occupazionali della Carbon, convertendo parte delle aree attualmente occupate dallo stabilimento.