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15/10/2004

D’AMBROSIO: FAVORIRE L’INNOVAZIONE E L’APERTURA DELLE IMPRESE AL MERCATO INTERNAZIONALE

Non possiamo piu` essere semplici fornitori di risorse del mondo produttivo, ma dobbiamo favorire i processi di innovazione e di internazionalizzazione delle piccole delle piccolissime imprese e il loro rapporto con gli istituti di credito; fronteggiare le nuove sfide dei mercati internazionali, richiede, tuttavia, una visione chiara di politica industriale a livello nazionale, che finora non ce` stata. Lo ha affermato Vito DAmbrosio, presidente della Giunta regionale, intervenendo allincontro di approfondimento sul tema Le Marche nella competizione globale, promosso ad Ancona dalla Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro. Secondo DAmbrosio, occorre anche esercitare una forte pressione sullUnione Europea, perche` diventi obbligatoria lindicazione della provenienza del prodotto; altrimenti, ha ammonito, a partire dal 2 gennaio 2005, saremo esposti ad una competizione insostenibile da parte della Cina in settori importanti delleconomia, come il tessile, labbigliamento, le calzature, nei quali le Marche vantano una tradizione riconosciuta. Non interessa piu` tanto bloccare limportazione di prodotti cinesi, indiani, rumeni o della repubblica ceca: Sarebbe sciocco impostare una guerra di dazi; dobbiamo, invece, mantenere una peculiarita` ha precisato il presidente - che consenta al consumatore di scegliere consapevolmente, sapendo che se acquista un prodotto made in China sceglie un prodotto di basso costo e di basso livello, se,invece, compra un prodotto made in Italy o made in Marche sceglie un prodotto di alto livello e di elevata qualita`. DAmbrosio si e` anche soffermato sulla necessita` di far crescere ulteriormente il sistema del parteneriato con i paesi in via di sviluppo in modo da agganciare nuovi mercati e trasferirvi il know how delle imprese marchigiane. Se, ad esempio, i paesi della ex Jugoslavia e dellAlbania, con cui abbiamo gia` avviato stretti rapporti di collaborazione, riusciranno ad aumentare la loro capacita` di sviluppo, inevitabilmente finiranno ha spiegato - col diventare anche dei mercati interessanti per la nostra produzione Il presidente ha poi esortato gli imprenditori a non chiudersi rassegnati in quella che ha definito la sindrome da fortezza assediata:Piu` saremo capaci di diventare soggetti attivi della competizione globale, piu` riusciremo a non subire le logiche del mercato. Ma attuare una strategia di questo tipo in un sistema economico come quello marchigiano costituito da piccole piccolissime imprese, significa anche ha concluso- negoziare, tutti insieme, le condizioni del credito.