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14/10/2004

TASSO DI OCCUPAZIONE: DAL 49,6% AL 54,5%

Nonostante la stagnazione economica di questi ultimi tempi, la componente femminile e` la protagonista del mercato del lavoro marchigiano anche se permangono problematiche e seri interrogativi circa gli scenari futuri. La crescita occupazionale femminile e` infatti caratterizzata nella nostra regione da una forte componente di precarieta`. I lavori a termine, i contratti parasubordinati assumono un peso crescente e definiscono il trend sfavorevole dei percorsi lavorativi femminili rispetto a quelli maschili. Questo trova riscontro anche dal fatto che nelle Marche le carriere delle donne, a parita` di titolo di studio, tendono ad essere meno avanzate rispetto a quelle degli uomini. Questa e` lanalisi emersa nella conferenza stampa tenuta dallassessore regionale Ugo Ascoli, dallassessore alle Pari opportunita` del Comune di Ancona, Stefania Ragnetti e dal presidente della Commissione regionale per le pari opportunita`, Marinella Topi sul tema della presenza della donna nel mercato del lavoro delle Marche. I tassi di attivita`, di occupazione e disoccupazione registrano, nella nostra regione, uno sviluppo del mercato del lavoro femminile identico a quello riscontrato nel nord est del Paese. I dati piu` recenti mettono in evidenza che il tasso di attivita` femminile e` passato dal 53,6 % del 2000 al 57,7% del 2003. Il tasso di occupazione dimostra un incremento a favore delle donne: aumenta dal 49,6% del 2000 al 54,5% del 2003 mentre il tasso di disoccupazione diminuisce dal 7,5% del 2000 al 5,6% del 2003. Infine le donne occupate nelle Marche con contratti temporanei nel 2003 risultano essere 57 mila 422 contro le 37 mila 434 del 2000. Linserimento lavorativo e sociale di soggetti che hanno superato i 35 anni di eta` e` una questione che riguarda espressamente le donne, ha precisato lassessore Ascoli nel sottolineare gli ostacoli che il mondo in rosa deve affrontare alla ricerca di un posto di lavoro. E necessario ragionare insieme ha proseguito Ascoli - e vedere se il problema delle donne over 35 che trovano difficolta` al reinserimento nel mercato del lavoro e` strettamente connesso alleta` oppure se e` legato ad una questione di genere. Liniquita` di questo fenomeno deriva dal prevalere di una cultura maschilista dei lavori domestici e dalla presenza di stereotipi nei datori di lavoro privati che cercano di privilegiare le figure maschili. Un dato rilevante ha infine rimarcato lassessore al Lavoro - e` il notevole incremento delloccupazione femminile nelle Marche rispetto ad altre regioni italiane anche se questo evidenzia unoccupazione temporanea e quindi precaria. La sfida e` di trasformare la temporaneita` in stabilita` attraverso azioni di carattere sociale, culturale e con concrete politiche attive del lavoro. (a.f.)