E stata presentata dallassessore Ugo Ascoli lindagine sullanagrafe dellattuazione dellobbligo formativo nelle Marche. Presenti, tra gli altri, Franca Emett, ricercatrice dellIRRE Marche (Istituto Regionale Ricerca Educativa) e Francesca Damiani, dirigente del Servizio Istruzione e Diritto allo Studio della Regione Marche, lEnte che ha affidato allIRRE lincarico di realizzare una ricerca per comprendere i motivi della dispersione scolastica, inducendo numerosi quattordicenni ad abbandonare la scuola. Tale ricerca si articola in un questionario, distribuito ad un campione statistico di docenti, personale amministrativo, genitori, alunni dei bienni di scuola secondaria e di scuola media inferiore, in unindagine comparativa e compilativa per la raccolta delle buone pratiche attuate nelle altre Regioni e in uninterpretazione dei dati che consentira` di individuare i criteri delle azioni da svolgere. Successivamente a queste fasi, i dati saranno riportati e trascritti in tre rapporti che verranno illustrati, analizzati e discussi in occasione di un seminario regionale che si svolgera` nel mese di giugno del prossimo anno.
La Regione ha affermato Ugo Ascoli - e` impegnata in una politica che cerchi di recuperare la dispersione scolastica e di far rispettare al massimo lobbligo formativo. Noi vogliamo che i nostri ragazzi possano completare percorsi di formazione nellistruzione o nella formazione professionale per potersi presentare meglio nel mercato del lavoro e avere piu` successo. Nel dicembre 2003 abbiamo deliberato di voler approfondire le tematiche dellobbligo formativo della nostra regione e di voler verificare per quale motivo ci fossero problemi di raccolta di dati nei vari territori. LIRRE e` stato incaricato di condurre questo progetto e finalmente oggi siamo in grado di dare il via a questa ricerca, che speriamo in pochi mesi ci possa fornire quegli elementi informativi che ancora ci mancano. La dispersione scolastica e` presente nella nostra regione, sia pur in misura notevolmente minore rispetto ad altre regioni meridionali. Il tema si e` aggravato in conseguenza della riforma Moratti, perche` nelle more della realizzazione dei decreti attuativi abbiamo avuto ragazzi quattordicenni che uscivano dalla scuola, dopo aver esaurito lobbligo scolastico, ma che fino alleta` di quindici anni non potevano entrare nella formazione professionale.
Per questo ha proseguito lAssessore - stiamo raggiungendo un accordo con la Direzione regionale scolastica e con le Province per poter attuare un protocollo di sperimentazione di nuovi percorsi formativi integrati tra scuola e centri di formazione per tentare un recupero dei quattordicenni. Sappiamo tutti che linsuccesso scolastico, linsuccesso formativo e luscita precoce dai percorsi scolastici sono i massimi produttori di marginalita` della vita. Confidiamo che tutto il lavoro che stiamo facendo in questi anni, in particolare per i Centri per limpiego, ci consentira` di raggiungere una stabilita` dei dati di conoscenza e quindi una maggiore capacita` di progettazione politica. (a.f.)
|