"Finalmente il Governo si e` accorto che esiste una crisi del turismo. Finora non ha realizzato la riforma dellEnit, ma ne ha dimezzato il bilancio, non e` stata effettuata una riforma fiscale, sono triplicati i canoni demaniali, senza lattuazione di una politica di sviluppo. Vogliamo quindi verificare se questo e` lennesimo annuncio o se si passera` ai fatti.
Lo affermano gli assessori regionali al Turismo dellEmilia-Romagna (Guido Pasi), della Toscana (Susanna Cenni), della Campania (Teresa Armato) e delle Marche (Lidio Rocchi), dopo lincontro di ieri a Palazzo Chigi tra le Regioni italiane e il presidente Berlusconi (accompagnato da gran parte del Governo) sul tema del turismo, nel corso del quale e` stata svolta una analisi realistica della situazione del settore, in declino rispetto ai maggiori competitors ed e` stato annunciato listituzione di un tavolo Governo-Regioni.
I quattro assessori rilanciano oggi i contenuti della proposta, avanzata, da molto tempo, dalle Regioni per la riforma dellEnit: al turismo italiano servono una nuova organizzazione, basata su di una Agenzia di promozione della marca Italia, articolata dalle Regioni, e un bilancio nazionale che preveda anche trasferimenti alle Regioni e ai sistemi locali tali da consentire, a tutto il sistema italiano turistico, di tornare a competere.
Gli assessori chiedono anche che siano ripristinate, almeno, le risorse assicurate negli anni precedenti, prima delle ultime decurtazioni che hanno portato le attuali assegnazioni annuali allEnit a 25 milioni di euro. Parallelamente, per dare ulteriore possibilita` di implementazione allattivita` della nuova Agenzia, va garantito alle Regioni, nella logica di un corretto federalismo, un finanziamento annuale di almeno 150/180 milioni di Euro.
Questa sostengono gli assessori - e` sempre stata la nostra idea; se otterremo che il Governo cambi rotta e ci segua su questa strada, non potremo che esserne soddisfatti.
Gli assessori hanno, poi, ripercorso le tappe della vicenda.
Sono anni, che, inascoltati, ponevamo la questione della riforma dellEnit e del rilancio del turismo, gia` alla conferenza di Lamezia Terme. In realta` il Governo Berlusconi aveva gia` fatto una sua miniriforma dellEnit, nominando nel 2001 un nuovo Consiglio di amministrazione - con le Regioni messe in un angolo, tanto che hanno rifiutato di farne parte - lottizzandolo tra i partiti di maggioranza e senza alcun criterio di competenza. A questa e` seguita la nomina di Stefani a sottosegretario, ingloriosamente dimessosi dopo aver insultato i turisti tedeschi. Successivamente il Governo si e` caratterizzato per la mancanza di una politica turistica e per il taglio dei fondi destinati al settore.
A finanziamento della legge 135/2001, lunica in vigore sul turismo, la Finanziaria 2004 ha previsto, infatti, soltanto 56 milioni di euro per tutta lItalia. La cifra e` andata decrescendo dai 135 milioni del 2001 (ultima finanziaria ante-Berlusconi-Marzano) ai 45 del 2002, ai 75 (decurtati poi del 20% da Tremonti) del 2003.
Scandalosa appare, poi, agli assessori la previsione di spesa di 2,5 milioni di euro nel previsionale per tutto il comparto turistico nel 2005; come pure la riduzione a 40 milioni di euro della somma stanziata a favore delle Regioni Obiettivo 1 per la programmazione negoziata per Patti territoriali, Contratti darea e Contratti di programma. Inoltre secondo gli assessori - desta grande allarme laumento indiscriminato del 300% dei canoni di concessione demaniale a uso turistico ricreativo.
Su questa base, dopo lincontro del 3 marzo scorso con Marzano, le Regioni avevano indirizzato al ministro, nel mese di aprile, una proposta di riforma, che prevede, tra laltro, una forte presenza delle Regioni nellorgano di amministrazione, alla quale ancora non e` giunta risposta, benche` questa fosse unanimemente condivisa da tutti i presidenti di Regione e avesse ricevuto lapprovazione delle tre maggiori associazioni di categoria (Confcommercio, Confesercenti, Confindustria).
Invece di rispondere alla proposta delle Regioni, Marzano aveva fatto circolare una bozza ufficiosa che prevedeva un ruolo minoritario delle Regioni e una presenza indiretta dei privati, subito attaccata per questo da Plinio (vice presidente Liguria) e da Jannotti Pecci (Confindustria).
A seguito di una sequenza tanto disastrosa, ha dunque ragione il presidente Ghigo concludono gli assessori ad affermare che forse si e` imboccata la strada giusta. Naturalmente se (dopo la conferenza del turismo italiano di Genova, prevista per il 20 21 settembre, quanto il tavolo tornera` a riunirsi presso la presidenza del Consiglio che lo ha avvocato a se`) dai buoni propositi passeremo ai fatti, allora si potra` dire di essere veramente sulla buona strada.
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