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29/07/2004

SICUREZZA E IGIENE ALIMENTARE: LA NUOVA ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI

Dare un segnale di tranquillita` ai cittadini, assicurando la qualita` dei prodotti alimentari: dal grande stabilimento industriale alla sagra paesana. Questo lobiettivo, secondo Augusto Melappioni, assessore regionale alla sanita`, della riorganizzazione della rete regionale dei servizi territoriali di sicurezza e igiene alimentare. Oltre a migliorare la tempestivita` degli interventi, si punta, in particolare, a uniformare i comportamenti, rendere piu` efficace i controlli e potenziare il sistema informativo; il tutto nellambito delle attivita` del processo di riordino imposto dalle nuove norme comunitarie e nazionali. Punto di riferimento fondamentale del sistema sara` una nuova struttura, la Direzione tecnica per la prevenzione collettiva, che fara` capo allAzienda Sanitaria Unica Regionale. Sul piano operativo la struttura si avvale dellIstituto zooprofilattico dellUmbria e delle Marche, composto dalle sezioni diagnostiche di Ancona, che funge anche da centro nazionale di referenza per il controllo microbiologico e chimico dei molluschi bivalvi, dalle sezioni di Fermo,Pesaro e Macerata, cui spetta anche il compito di raccordo regionale per gli enterobatteri patogeni.Un un ruolo altrettanto importante e` svolto dallOsservatorio epidemiologico veterinario regionale che ha la sede in Ancona. A queste strutture si affianca lARPAM (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale delle Marche) che effettua ricerche di laboratorio sugli alimenti vegetali e sulle acque potabili. I controlli sono svolti nellambito dellASUR, Azienda Sanitaria Unica Regionale, dove operano 418 tecnici, di cui 181 veterinari, medici igienisti,biologi e chimici, 205 addetti alla prevenzione, assistenti sanitari, e 32 amministrativi. Lattivita` dei servizi di sanita` pubblica veterinaria e di igiene degli alimenti ha riguardato, nel 2003, quasi 54 mila allevamenti di animali da reddito (bovini, ovicaprini, suini,avicoli), per un totale di 8 milioni di unita`, con la completa verifica dei capi a rischio di brucellosi, tubercolosi e leucosi bovina; per quanto riguarda lencefalite spongiforme bovina, la cosiddetta sindrome da mucca pazza, sempre nel 2003, sono stati effettuati 5.449 test rapidi su bovini macellati, di cui 1442 su bovini morti in azienda. Lattivita` di monitoraggio e di controllo dei servizi ha, inoltre, interessato tutti gli alimenti di origine animale (carne e prodotti carnei, latte e derivati, prodotti della pesca,uova, miele), la produzione degli alimenti di origine non animale e le bevande. I controlli sono stati estesi anche alla fase di somministrazione e di commercializzazione di tutti gli alimenti,compresi i prodotti ittici. Nellambito dei piani programmatici regionali di controllo, sono stati effettuati campionamenti casuali su animali ed alimenti di origine animale, al fine di accertare la presenza di sostanze ormonali, antibiotici e altri contaminanti chimici. Il monitoraggio e` stato esteso ai molluschi bivalvi e ai prodotti fitosanitari; effettuate anche verifiche sugli alimenti per animali, sugli alimenti vegetali e su quelli radioattivi. Efficace, infine, il sistema di allerta alimentare che, ha sottolineato lassessore consente di verificare la presenza di prodotti potenzialmente pericolosi e di ritirarli tempestivamente dal mercato.