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24/06/2004

IL CONTROLLO DELLA RADIOATTIVITA’ AMBIENTALE NELLE MARCHE: IL RAPPORTO 2003 DELL'ARPAM

LAgenzia regionale per la Protezione Ambientale delle Marche (ARPAM) ha pubblicato il rapporto relativo allattivita` di controllo della radioattivita` ambientale nelle Marche effettuata nel corso del 2003 dall Unita` operativa Radioattivita` Ambientale del Servizio Radiazioni/Rumore. Questo rapporto rappresenta unulteriore conferma- ha commentato lassessore regionale allAmbiente, Marco Amagliani dellimpegno dellassessorato e dellARPAM in materia di protezione ambientale e tutela della salute pubblica. I dati del monitoraggio ha proseguito Amagliani sono consolanti sia per quanto riguarda laria, lacqua e gli alimenti, essendo tutti sotto il limite fissato dalle normative e, come nel caso dellaria, addirittura con una forte percentuale sotto la soglia. In sostanza, e` gia` un risultato confortante poter comunicare che non si sono registrati aumenti di inquinamento radioattivo rispetto agli anni precedenti e che stiamo ritornando ad una situazione pre-incidente nucleare di Chernobyl. Il rapporto, corredato di tabelle e grafici, illustra dettagliatamente lattivita` di monitoraggio della radioattivita` ambientale relativamente ad aria, alimenti ed acqua, oltre che lattivita` di misura della concentrazione di gas radon (gas radioattivo di origine naturale) in aria ed in acqua. · Aria: nel mese di marzo 2003 e` stata attivata una stazione di campionamento del particolato atmosferico, presso la sede del Dipartimento di Ancona dellARPAM. I risultati delle misure di radioattivita` beta totale effettuate su filtri in fibra di carta, campionati giornalmente, hanno fornito una concentrazione media annuale di attivita` pari a 0.50 mBq/m3, valore estremamente basso, piu` di 1400 volte inferiore al limite derivato di concentrazione di attivita` previsto dalla normativa italiana. Lo scopo di tale stazione di monitoraggio e` quello di segnalare eventuali livelli anomali di radioattivita` presenti in atmosfera, a seguito di incidente nucleare o di qualunque tipo di rilascio incontrollato di sostanze radioattive. · Alimenti: i vari Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende U.S.L. della Regione hanno prelevato periodicamente e consegnato al laboratorio ARPAM i principali tipi di matrici alimentari, secondo un piano regionale di campionamento appositamente predisposto dalla Regione Marche. 162 e` il numero totale di campioni alimentari analizzati, mediante spettrometria gamma. Inoltre sono stati analizzati anche altri 60 campioni alimentari, a seguito di richiesta di singole aziende private, allo scopo di ottenere un certificato che attestasse i livelli di radioattivita` presenti sui propri prodotti destinati allesportazione. Tutti i livelli di concentrazione di radioattivita` sono risultati inferiori ai limiti fissati dalla normativa europea come somma delle concentrazioni di attivita` di Cesio-134 e di Cesio-137 [Regolamento (CE) n. 616/2000], e in quasi tutti i campioni tali livelli sono risultati inferiori alla sensibilita` analitica. · Acqua: sullacqua potabile lAzienda Usl- Zona territoriale n. 7 di Ancona ha prelevato 65 campioni, nei vari comuni del proprio territorio di competenza. Anche tali campioni, analizzati mediante spettrometria gamma, hanno fornito livelli di concentrazione di attivita` sempre inferiori alla sensibilita` analitica. Lelaborazione dei dati del rapporto dimostra in generale che i livelli di radioattivita` ambientale misurati nel corso dellanno 2003 sono comparabili con quelli degli anni precedenti e tendono a valori pari a quelli presenti prima dellincidente nucleare di Chernobyl.