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20/05/2004

SCOPPOLA: “RIVEDERE LA PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO”

Soddisfazione per i risultati raggiunti, ma anche grande preoccupazione per lo stato di estrema delicatezza in cui versano le diverse Soprintendenze delle Marche. Tagli di risorse, drastiche riduzione del personale, e come se non bastasse, una serie di contenziosi e di ricorsi che rischiano di frenare, se non addirittura di paralizzare completamente lattivita` di tutela e di valorizzazione del patrimonio culturale da parte dei Soprintendenti. La presentazione ufficiale della VI Settimana della Cultura e` stata loccasione per fare il punto sulle maggiori difficolta` che ostacolano il settore. E per lanciare lennesimo grido di allarme. Spiega Francesco Scoppola, Soprintendente regionale: Nelle Marche i vincoli imposti dalla vecchia legge 1089 del 1939 riguardano l1 per cento del patrimonio, mentre quelli paesaggistici sono meno dell11 per cento del territorio. Un dato al di sopra di quello delle altre regioni. Ma una seria politica di tutela dei beni e del paesaggio presuppone unefficace pianificazione del territorio. Non si puo` fare tutto e ovunque. Non si puo`, ad esempio, far convivere unantica pieve con una discarica:bisogna scegliere, altrimenti si degrada il paesaggio. Questo pero` non significa - ha precisato - ledere il diritto di proprieta`. In altri paesi il problema e` stato risolto da tempo. Da noi ,invece, ancora no. Basti pensare che per aver vincolato, e con grave ritardo, il Colle dellInfinito pendono due ricorsi al TAR. Scoppola ha poi parlato del paradosso per cui siamo tenuti a maggiori adempimenti proprio quando imponiamo vincoli. Vincoli che sono come un merletto; viceversa i piani territoriali vengono fatti per grandi estensioni. In questo modo la tutela rincorre la trasformazione senza mai raggiungerla. La soluzione? Rivedere la pianificazione concordandola con i soggetti privati, imprenditori, amministratori pubblici, al fine di tutelare linteresse comune. Anche Giuliano De Marinis, Soprintendente per i Beni Archeologici, non ha nascosto la propria preoccupazione. Da una parte, ci si chiede una maggiore presenza sul territorio, dallaltra ce` il rischio di unimplosione; solo negli ultimi anni - ha spiegato - sono andati in pensione piu` di 20 funzionari, senza che siano stati adeguatamente sostituiti; nel frattempo continua a crescere leta` media del personale in servizio. Se non si interviene, le Soprintendenze sono destinate a morire anagraficamente. Grave e` anche la riduzione del 20 per cento dei fondi. Per svolgere lattivita` di salvaguardia e di manutenzione su tutto il territorio abbiamo poco piu` di 2 miliardi di vecchie lire. Troppo poco. Se si aggiunge lincremento dellattivita` degli scavi archeologici dovuto alla grandi opere pubbliche, la situazione si fa davvero allarmante. La carenza di finanziamenti e di personale non ha pero` impedito, secondo Liana Lippi, soprintendente per i beni architettonici e per il paesaggio, di svolgere un buon lavoro. Sono state esaminate 1.419 pratiche paesaggistiche e 984 interventi di tutela diretta. Per Mario Vinicio Biondi, Soprintendente archivistico, non esistono grandi problemi economici. Siamo riusciti ha detto - a sopperire alle carenze del personale, valorizzando la collaborazione con la Regione e gli enti locali che finanziano le nostre attivita`.