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29/04/2004

CANONI DEMANIALI, LE REGIONI CHIEDONO LO SLITTAMENTO DEGLI AUMENTI

Le Regioni hanno chiesto al Governo lo slittamento, al 2005, della rivalutazione dei canoni delle concessioni demaniali marittime. Se il decreto non verra` emanato entro il 30 giugno 2004, scattera` lautomatica rivalutazione del 300 per cento del canone. Le preoccupazioni degli operatori turistici e balneari - per un aumento che penalizza le attivita` stagionali e introduce elementi di distorsione del mercato - sono state recepite dagli assessori regionali al Turismo, che si sono riuniti ieri, a Roma, per stilare un documento da presentare al Governo. Le Marche sono state rappresentate dallassessore Lidio Rocchi. Il documento chiede lo slittamento al 2005 degli aumenti e limmediata costituzione di un tavolo di confronto con lo Stato: in particolare, con i ministeri dei Trasporti e delle Finanze, per consentire alle Regioni di esprimere le proprie valutazioni sulla questione. Gli assessori hanno nuovamente chiesto il trasferimento alle Regioni delle risorse riscosse con i canoni demaniali, in modo da reinvestirle in opere di difesa della costa, per il ripascimento degli arenili e per aiutare i Comuni a potenziare i servizi di spiaggia. Il coordinamento degli assessori ha chiesto, inoltre, una maggiore equita` nella ripartizione degli oneri a carico dei concessionari, oltre a una corrispondenza del canone alla effettiva natura e valore delle aree e dei beni del demanio marittimo. Lassessore Lidio Rocchi ha espresso soddisfazione per gli esiti della riunione. Rocchi aveva gia` segnalato il problema al coordinamento degli assessori, invitandolo ad assumere iniziative concrete e immediate per sollecitare il rinvio degli aumenti. In particolare, nel corso della riunione di ieri, ha insistito sulla necessita` di promuovere subito il tavolo di confronto con il Governo per affrontare il tema dei canoni, non solo con riferimento alle attivita` turistiche e ricreative, ma anche agli altri utilizzi dei beni demaniali. Rocchi ha anche sollecitato una maggiore perequazione delle riscossioni, che devono basarsi su dati certi, in termini di consistenza e gettito, attualmente non disponibili o comunque non puntualmente definiti dallo Stato. Lassessore ha, poi, sottolineato, la posizione responsabile delle associazioni di categoria, che si sono rese disponibili a concordare soluzioni ponderate e ragionevoli, in un quadro di collaborazione e concertazione. Se il Governo respingera` le proposte di mediazione delle Regioni, facendo scattare laumento del 300 per cento ha concluso lassessore si rischia di mettere in ginocchio lintero comparto, con gravi danni al turismo delle Marche e dellintero Paese.