Le Regioni hanno chiesto al Governo lo slittamento, al 2005, della rivalutazione dei canoni delle concessioni demaniali marittime. Se il decreto non verra` emanato entro il 30 giugno 2004, scattera` lautomatica rivalutazione del 300 per cento del canone. Le preoccupazioni degli operatori turistici e balneari - per un aumento che penalizza le attivita` stagionali e introduce elementi di distorsione del mercato - sono state recepite dagli assessori regionali al Turismo, che si sono riuniti ieri, a Roma, per stilare un documento da presentare al Governo. Le Marche sono state rappresentate dallassessore Lidio Rocchi. Il documento chiede lo slittamento al 2005 degli aumenti e limmediata costituzione di un tavolo di confronto con lo Stato: in particolare, con i ministeri dei Trasporti e delle Finanze, per consentire alle Regioni di esprimere le proprie valutazioni sulla questione. Gli assessori hanno nuovamente chiesto il trasferimento alle Regioni delle risorse riscosse con i canoni demaniali, in modo da reinvestirle in opere di difesa della costa, per il ripascimento degli arenili e per aiutare i Comuni a potenziare i servizi di spiaggia. Il coordinamento degli assessori ha chiesto, inoltre, una maggiore equita` nella ripartizione degli oneri a carico dei concessionari, oltre a una corrispondenza del canone alla effettiva natura e valore delle aree e dei beni del demanio marittimo.
Lassessore Lidio Rocchi ha espresso soddisfazione per gli esiti della riunione. Rocchi aveva gia` segnalato il problema al coordinamento degli assessori, invitandolo ad assumere iniziative concrete e immediate per sollecitare il rinvio degli aumenti. In particolare, nel corso della riunione di ieri, ha insistito sulla necessita` di promuovere subito il tavolo di confronto con il Governo per affrontare il tema dei canoni, non solo con riferimento alle attivita` turistiche e ricreative, ma anche agli altri utilizzi dei beni demaniali. Rocchi ha anche sollecitato una maggiore perequazione delle riscossioni, che devono basarsi su dati certi, in termini di consistenza e gettito, attualmente non disponibili o comunque non puntualmente definiti dallo Stato. Lassessore ha, poi, sottolineato, la posizione responsabile delle associazioni di categoria, che si sono rese disponibili a concordare soluzioni ponderate e ragionevoli, in un quadro di collaborazione e concertazione.
Se il Governo respingera` le proposte di mediazione delle Regioni, facendo scattare laumento del 300 per cento ha concluso lassessore si rischia di mettere in ginocchio lintero comparto, con gravi danni al turismo delle Marche e dellintero Paese.
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