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28/04/2004

SERVIZI DI SOLLIEVO, UN’ESPERIENZA CHE HA FATTO CENTRO. SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE DI PERSONE AFFETTE DA DISTURBI MENTALI

Aiutare le famiglie di persone affette da disturbi mentali. La finalita` e` tutta nel nome, Servizi di sollievo, ma significa, ormai dal 2001, un sistema di servizi integrati per favorire linclusione sociale di soggetti con disagio mentale, attivato in tutti e 24 ambiti territoriali sociali della regione, con il coordinamento delle Province e il coinvolgimento delle zone territoriali ASL . La giunta regionale ha approvato, infatti, il provvedimento sui criteri e le modalita` per la valutazione dei progetti, destinando alle Province un milione di euro da ripartire tra i Comuni che potranno cosi` proseguire la realizzazione e ampliare i progetti relativi ai Servizi di sollievo. Progetti che riguardano la creazione e il proseguimento di punti di ascolto, il sostegno domiciliare, i centri diurni, gli inserimenti lavorativi, la residenzialita` temporanea, i gruppi di auto aiuto tra le famiglie , percorsi formativi e attivita` ricreative. Un altro buon esempio di integrazione socio-sanitaria ha commentato lassessore regionale alle Politiche sociali, Marcello Secchiaroli - che desidereremmo arricchire con ulteriori risorse del fondo sociale nazionale, quando finalmente il Governo nazionale smettera` di giocare con le legittime aspettative delle famiglie e decidera` di svelare il segreto dellassegnazione dei fondi alle Regioni, permettendo percio` ai Comuni di dare continuita` a servizi ormai essenziali. Nati come sperimentazione tre anni fa, i Servizi di sollievo sono diventati un punto di riferimento per le famiglie che vivono questo grave problema e che hanno manifestato lapprezzamento per la qualita` dei servizi e lesigenza, quindi, di ripetere unesperienza piu` che positiva. Da sfida innovativa, e` diventato ha aggiunto Secchiaroli un sistema virtuoso che ha consentito di creare una rete efficiente e capillare di servizi, perche` sono stati coinvolti tutti i soggetti pubblici e privati (oltre alle Province, gli ambiti sociali, le zone territoriali dellASUR, i Dipartimenti di Salute mentale, le famiglie, comuni, comunita` montane, le associazioni, i medici di base, le cooperative sociali), si sono confrontati in tavoli di concertazione e hanno contribuito alla riuscita con le proprie risorse, economiche si`, ma anche di competenze personali , professionali, di valori desperienza delle famiglie, per ottimizzare lofferta dei servizi. Forti di questo, sara` auspicabile coinvolgere altri attori del territorio, come le scuole, le organizzazioni di turismo sociale e culturali, i centri sociali. La novita` rispetto alla precedente impostazione e` listituzione di un gruppo regionale di supporto che coadiuva gli ambiti e le amministrazioni provinciali nellelaborazione dei progetti che, per ogni provincia, non dovranno superare il numero delle zone territoriali dellASUR. Come nel passato, laccesso ai contributi regionali e` subordinato alla sottoscrizione di protocolli di intesa tra Comuni , Ambiti territoriali, Zone territoriali dellASUR e i Dipartimenti di salute mentale. I protocolli costituiscono lo strumento di programmazione congiunta in cui sono previsti dettagliatamente i diversi ruoli e azioni ad condurre per la realizzazione dei progetti, che vengono cofinanziati dai soggetti firmatari dellintesa. (ade)