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30/03/2004

ACCORDO TRA D’AMBROSIO E IL MINISTRO DELLA SASSONIA SCHNEIDER SULLA NUOVA POLITICA REGIONALE DELL’UNIONE EUROPEA

Tra il presidente della Regione Marche, Vito DAmbrosio, e il ministro del Land tedesco Sassonia-Anhalt, Michael Schneider, si e` registrato un sostanziale accordo sul Terzo rapporto sulla coesione economica e sociale presentato dalla Commissione europea, in particolare sulle conclusioni del documento che pongono le premesse per la nuova politica regionale dellUnione europea. Lintesa e` emersa nel corso del preannunciato incontro che si e` svolto ad Ancona presso la sede regionale di Palazzo Raffaello e che ha permesso sia a DAmbrosio che a Schneider, entrambi relatori del Comitato delle Regioni dEuropa sul terzo rapporto, di concordare le linee del parere che lOrganismo delle Autonomie europee di Bruxelles si appresta a esprimere alla Commissione europea. Il rapporto ha sottolineato DAmbrosio fornisce loccasione per dare maggiore concreto rilievo al ruolo delle Regioni e allo stesso principio di sussidiarieta` sancito dal Trattato di Maastricht del 1992, non sempre coniugato e attuato come meriterebbe. Sarebbe molto utile anche una riflessione sulla politica agricola con lobiettivo di liberare risorse da impegnare a favore delle misure di coesione. Schneider si e` detto soddisfatto del Terzo rapporto, che riscuote un ampio consenso e registra delle divergenze solo su alcuni dettagli. La Commissione europea ha aggiunto ha ascoltato le opinioni e i suggerimenti forniti dal Comitato delle Regioni. Il ministro della Sassonia ha poi illustrato le caratteristiche delle regioni della Germania, ponendo in rilievo i territori che rientrano negli Obiettivi 1 e 2 e quelli che ne risultano esclusi. Ha inoltre affermato che i Presidenti delle Regioni tedesche hanno espresso apprezzamento sul Terzo rapporto. Lo schema di parere accoglie positivamente lo spostamento della convergenza della politica di coesione europea verso gli Stati Membri nuovi, confermando limpegno della UE a ridurre le disparita` socio-economiche dellEuropa allargata. Ad un aumento di circa il 20% della popolazione della nuova Europa a 25 Paesi corrisponde un aumento del PIL di solo il 5%. Il PIL medio pro capite diminuira` del 12,5%. Piu` di 123 milioni di cittadini europei su un totale di 454 abiteranno in regioni meno sviluppate rispetto alla media. In merito al sostegno della crescita e la creazione di posti di lavoro si valuta positivamente la proposta che il nuovo Obiettivo Convergenza includa le Regioni con PIL pro capite inferiore al 75% della media dellUE nonche` quelle colpite dal cosiddetto effetto statistico. Una valutazione positiva riguarda anche la proposta di mantenere in gran parte gli attuali regolamenti per gli Obiettivi 1 e di applicarli in tutta lUnione allargata. Viene inoltre condivisa la scelta della Commissione di ricercare una soluzione per le Regioni (sono 17 per un totale di 19 milioni di abitanti) che, per la diminuzione del Pil pro capite a seguito dellallargamento, vengono automaticamente escluse per un semplice effetto statistico dalle agevolazioni dellObiettivo 1. Apprezzamento viene espresso per la creazione di uno specifico obiettivo che riguarda la cooperazione transnazionale, transfrontaliera e interregionale. Il documento ribadisce che la politica di coesione deve essere considerata una politica orizzontale verso la quale tutte le altre misure settoriali devono convergere. La parte finale del parere pone laccento sullesigenza di una maggiore semplificazione nella gestione dei fondi.