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17/03/2004

MELAPPIONI REPLICA A VIVENTI SUL FUTURO DELL'INRCA

La Regione e` fortemente impegnata a definire al piu` presto la situazione dellINRCA di Ancona, al fine di mantenere la struttura come istituto di ricovero a carattere scientifico, autonomo senza nessun accorpamento con gli Ospedali Riuniti di Ancona. Questo ho sempre ribadito, anche nei giorni scorsi. Non comprendo, quindi, quali sollecitazioni intenda fare il consigliere Viventi, dal momento che la Regione sta gia` seguendo con solerzia il complesso percorso necessario per il riconoscimento cosi` come previsto dal decreto legislativo dello scorso ottobre sul riordino degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico. Per dare al consigliere Viventi quegli strumenti di conoscenza che stranamente sembra non avere sottolineo che, in sede di Conferenza Stato-Regioni, un gruppo ristretto sta lavorando per definire laccordo relativo alla forma organizzativa dellistituto (organi, strutture, ecc.). Lintesa e` ormai in dirittura darrivo. Sulla base delle norme sul riordino degli istituti, la Regione Marche ha fin da gennaio chiesto alle Regioni sul cui territorio operano strutture dellINRCA (Toscana, Sardegna, Lazio, Lombardia, Calabria) le relative dichiarazioni di compatibilita` dei servizi dellistituto con la rispettiva programmazione sanitaria regionale. Non appena saranno pervenuti tutti i pareri - lunico giunto, finora, e` quello della Toscana - la Regione Marche potra` esprimere una compiuta valutazione e chiedere il riconoscimento definitivo. LINRCA deve restare un istituto a carattere scientifico, senza essere trasformato in fondazione, per meglio rispondere alla impostazione di tipo pubblico. La sanita`, infatti, e` e deve restare servizio pubblico. Cio` non esclude che i privati possano avere comunque un ruolo nei servizi socio sanitari. Limportante, in quel caso, e` che siano rispettate qualita`, appropriatezza e regole contrattuali.