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16/03/2004

IL RUOLO DEL “PEACEKEEPER” NELLA GESTIONE DEGLI AIUTI UMANITARI E DELLE EMERGENZE

La Regione si e` concentrata sul progetto formativo dellesperto nella gestione di aiuti umanitari e delle emergenze, investendo le risorse necessarie, perche` le Marche sono impegnate, a livello internazionale, per lo sviluppo della cooperazione. Cosi` ha aperto lassessore Ugo Ascoli il convegno che ha illustrato il Progetto Interregionale finalizzato alla formazione di persone che svolgeranno limportante ruolo di Peacekeeper. Gli allievi che parteciperanno al corso di formazione per Mediatore/Mediatrice di pace, ha sottolineato Ascoli - inoccupati e disoccupati, in possesso di laurea o diploma, con ottima conoscenza della lingua inglese, saranno in grado, un domani, di intervenire in situazioni di conflitti e di crisi, in ambito locale, nazionale ed internazionale. Al progetto formativo partecipano, oltre la Regione Marche, la Provincia Autonoma di Bolzano, la Regione Umbria, la Regione Valle dAosta, la Regione Piemonte e la Regione Campania. La comunicazione, il dialogo, la mediazione, la ricerca del consenso sono gli strumenti necessari che permetteranno, ai professionisti della pace, di ridurre le tensioni e favorire la risoluzione pacifica delle controversie. Questi operatori, che fungono da interfaccia fra le parti del conflitto, grazie alle competenze relazionali e alle capacita` interculturali, particolarmente sviluppate, sono in grado di gestire le varie e delicate fasi conflittuali. Un abile analista dellarea interessata alla crisi, attento alle dinamiche politiche del contesto in cui opera e pronto nel fornire risposte operative per fronteggiare le emergenze. Grazie alle competenze socio-psicologiche e socio-antropologiche, acquisite con 800 ore di corso, i Peacekeeper saranno in grado di muoversi nella mediazione per la tutela e la promozione della pace, operando a favore della comprensione e accettazione delle diversita` etiche, religiose e culturali. La qualificazione di tale profilo professionale innovativo appare estremamente importante e strategica per la Regione Marche, che ha maturato una lunga e qualificata esperienza di intervento nei processi di cooperazione internazionale e di ricostruzione post bellica. Con tale progetto, si pongono, quindi, i presupposti per qualificare ulteriormente lintervento delle innumerevoli organizzazioni umanitarie marchigiane, mettendo a loro disposizione professionalita` del settore. Attualmente possono presentare la domanda le strutture formative, pubbliche e private, che risultino accreditate presso la Regione Marche.(a.f)