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01/03/2004

FLOROVIVAISMO MARCHIGIANO. SILENZI: "SETTORE STRATEGICO", AGOSTINI: "GRANDI POTENZIALITA'"

Le aziende florovivaistiche marchigiane sono 1.684 e la superficie coltivata e` pari a 2.668 ettari (dati Istat Ismea). Il settore floricolo ha una rilevanza scarsa, mentre piu` vivacita` mostrano il florovivaismo e il vivaismo. La maggiore concentrazione di aziende e di superficie, pari al 50 per cento della consistenza regionale, e` concentrata in provincia di Ascoli Piceno (898 impresse, 1.128 ettari), lungo la fascia costiera: Grottammare, San Benedetto del Tronto, Cupra Marittima, e lungo le fasce collinari (Massignano, Campofilone, Montefiore dellAso). La produzione, dopo una crescita consistente fino al 92 e un assestamento, in diminuzione, per tutti gli anni 90, dal 2000 si attesta su quote soddisfacenti, in linea con quanto sta accadendo a livello nazionale. Il saldo commerciale e` negativo, in quanto le importazioni regionali sono superiori alle esportazioni. Dato che puo` sembrare negativo a una prima lettura, ma che in realta` evidenzia una vitalita` di offerta del prodotto comunque lavorato nelle Marche. Dopo una fase caratterizzata dallattivita` di commercializzazione, piu` che di produzione, oggi il florovivaismo marchigiano ha assunto una connotazione di vera attivita` agricola, animata da aziende di piccole dimensioni, capaci pero` di fornire un valore aggiunto, che vede impegnati, come titolari, giovani agricoltori, molti anche donne, con scolarita` elevata e professionalita` davanguardia. Il punto sulle prospettive di sviluppo del settore e` stato fatto, oggi, a Grottammare (Sala Kursaal), nel corso di un convegno promosso dalla Regione Marche, in collaborazione con le associazioni Aflor Marche e Marche Flor. Dallincontro e` emerso che il florovivaismo marchigiano e` un settore che occupa un ruolo importante nel contesto agricolo regionale e possiede tutti gli elementi perche` possa divenire sempre piu` strategico in unagricoltura rinnovata e specializzata, in grado di assicurare redditi adeguati agli operatori. A pieno titolo, dunque, il florovivaismo rientra tra i settori portanti e qualificanti dellagricoltura marchigiana, in quanto possiede tutte le caratteristiche di qualita`, di tipicita` e di legame con il territorio. E` un settore che va bene e che puo` guardare con ottimismo al futuro ha sottolineato il sindaco di Grottammare, Luigi Merli, nel suo saluto ai presenti E` pero` ancora un settore sommerso, che dobbiamo far emergere in tutte le sue potenzialita`. Il florovivaismo marchigiano ha delle grandi potenzialita` ha rimarcato lassessore regionale Luciano Agostini in grado di arricchire tutta la nostra agricoltura. Il piano regionale di settore e` ormai pronto, spetta a noi lavorare ora per promuovere il comparto. Anche per lassessore regionale allAgricoltura, Giulio Silenzi, quello florovivasitico e` un settore strategico, dalle capacita` di espansione notevoli. E` un comparto che movimenta uneconomia di nicchia, che non significa marginalita`, ma economia diversificata, tipica della flessibilita` marchigiana. E` un settore giovane, contrariamente agli altri segmenti dellagricoltura marchigiana, dove l85% degli addetti e` rappresentato da anziani. Il florovivaismo merita il sostegno della Regione. Occorre qualificare il sistema, fornire regole certe, finanziare lulteriore salto di qualita` che e` in grado di assicurare. La sua crescita valorizza il contesto di una regione gia` interessante e fornisce un valore aggiunto a un territorio che brilla di ricchezze poco note, e quindi belle da scoprire. Il florovivaismo marchigiano ha sostenuto Giovanni Li Volti (commissione piante e fiori del Copa Cogeca) ha fatto passi enormi in questi anni. Non e` piu` una realta` locale, ma ha assunto una dimensione nazionale. Ha anche unimmagine forte, che bisogna pero` saper sostenere e rafforzare. Due le strade da percorrere: investire nella ricerca, potenziare la commercializzazione. Il convegno ha registrato anche gli interventi dei dirigenti regionali Mariano Landi e Graziella Gattafoni; dei presidenti delle associazioni Flor Marche (Luciano Adanti) e Marche Flor (Giuseppe Santori), del fitopatologo Assam, Sandro Nardi.