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26/02/2004

ERITREA, PROGETTO DELLA REGIONE E DELL`ISCOS MARCHE

Migliorare la produzione agricola e la sicurezza alimentare nella zona di Buya, unarea geografica dellEritrea (Regione Nord del Mar Rosso) tra le piu` aride del mondo. E` lobiettivo di un progetto, presentato nella sala consiliare del Comune di Macerata, promosso dalla Regione Marche e dallIscos (Istituto sindacale di cooperazione allo sviluppo, unorganizzazione non governativa fondata dalla Cisl), che vede ladesione di diversi organismi istituzionali marchigiani: Provincia e Comune di Macerata, Provincia di Ancona, Camera di commercio di Ancona, Coldiretti, Legacoop, Consorzi idrici del Tennacola e Gorgovivo, Banca delle Marche. Liniziativa di cooperazione allo sviluppo consiste nella deviazione di un corso dacqua stagionale e nella costruzione di una rete di bacini e di canali per irrigare 250 ettari di terreno coltivabile, attualmente sottutilizzati per carenza idrica (mediamente, nella zona, cadono sui 100 millilitri di pioggia allanno), Inoltre sara` curata la formazione degli agricoltori locali e verranno distribuite sementi selezionate, insieme a fertilizzanti e attrezzi agricoli. Verra` anche donato un molino per la macinatura del grano. La popolazione eritrea beneficiaria, di etnia Afar e Saho, e` stimata in oltre 4 mila persone. Il progetto ha una durata di 14 mesi (aprile 2004 giugno 2005) e un costo di 330 mila euro: una parte coperta dai partner istituzionali, unaltra sostenuta dai privati e dai cittadini marchigiani, che possono versare il loro contributo a favore dellIscos. Trattandosi unorganizzazione Onlus, i versamenti sono deducibili e possono essere effettuati o tramite CCP n 17541608 o con bonifico su CC n 3658 della Banca delle Marche (Causale: Iscos Marche Onlus Progetto Buya). Da Macerata ha sottolineato lassessore regionale Giulio Silenzi parte un percorso di sensibilizzazione che interessera` tutta la regione. Attraverso la sottoscrizione intendiamo coinvolgere i marchigiani ai problemi dello sviluppo dellAfrica, per avviare un rapporto piu` stretto con chi ha bisogno di tutto. E` anche questo un modo corretto per costruire un ordine economico mondiale piu` giusto e piu` umano, dove la ripartizione delle risorse naturali, prima fra tutte lacqua, risponda a principi di equita`. I problemi dellAfrica sono anche nostri e i flussi migratori ce lo testimoniano. Il nostro aiuto va alle popolazioni e non ai governi locali. Il vicesindaco di Macerata, Lorenzo Marconi, ha sottolineato la necessita` di sviluppare rapporti di collaborazione tra i popoli, attraverso progetti concreti di sostegno delle nazioni piu` in difficolta`. Marco Bellardi, dirigente regionale servizio Cooperazione allo Sviluppo, ha ribadito come quella marchigiana sia una cooperazione decentrata, condivisa cioe` dalle popolazioni interessate, perche` concertata e rispettosa delle specifiche esigenze locali. Per questo motivo gli interventi promossi dalla Regione vedono la partecipazione finanziaria (cofinanziamento) degli organismi internazionali, quali lOnu, lUnione europea e le Banche mondiali. Nel 2003 le Marche hanno destinato alla cooperazione allo sviluppo 1 milione e 100 mila euro: 600 mila per le spese correnti (tra cui le quote annuali dei progetti avviati negli anni precedenti) e 500 mila per gli investimenti. Le aree interessate sono i Balcani, lAmerica Latina, lAfrica e il Medio Oriente. Fausto Mazzieri (Iscos Marche) ha illustrate le fasi operative del progetto, inviando i marchigiani a sostenere lEritrea: Un pezzo dItalia in Africa. Allincontro sono intervenuti anche Luigi Mansnari (Coldiretti Macerata) e Roberto Toninel (Banca Marche).