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18/02/2004

Decreto Moratti sull’integrazione scolastica dei soggetti con handicap SECCHIAROLI: “IL MINISTRO NON ASCOLTA LE REGIONI: UNO STILLICIDIO DELLE PROPOSTE DI QUALITA’.

Le proposte di modifica avanzate dalle Regioni allo schema di decreto sulle certificazioni delle situazioni di handicap nella scuola (legge n.289 /2002), proposto dal Ministro Moratti, non sono state recepite in alcuni modo. Lo comunica lassessore regionale allIstruzione, Marcello Secchiaroli, dopo aver appreso lesito della conferenza tecnica interregionale, alla presenza della rappresentante del Governo. Infatti prosegue lassessore - il nuovo testo trasmesso alle Regioni dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri si differenzia dal precedente in alcuni punti assolutamente marginali. Lassessore Secchiaroli ha fatto partecipi della situazione tutti i colleghi delle politiche sociali delle altre regioni, esprimendo non solo l`amarezza, ma la determinazione a non voler assistere passivamente ad un vero e proprio stillicidio delle proposte alternative, valide e di qualita`, che tutte le Regioni propongono al Governo, nellesercizio delle prerogative che sono loro proprie. Come sottolineato dal coordinamento interregionale, Secchiaroli e`, inoltre, daccordo nellaffermare che evidentemente le finalita` di emanazione del decreto Moratti sono dettate esclusivamente dalla esigenza di ridurre la spesa pubblica per gli insegnanti di sostegno, nel tentativo assurdo di arginare una situazione economica complessiva che ogni giorno diventa sempre piu` grave e che si vuol scaricare sulle fasce piu` deboli e ancora una volta sulle istituzioni locali (Regioni, Comuni e Province). Si torna indietro ha ribadito lassessore dal concetto di integrazione scolastica, ad uno che sembrava ormai cancellato, di assistenzae che era privo di qualsiasi principio educativo e di apprendimento. In occasione del 4 Convegno internazionale sulla qualita` dellintegrazione scolastica, tenuto a Rimini nel novembre 2003, la Regione Marche aveva promosso una mozione contro la proposta di decreto Moratti che e` stata ratificata allunanimita` dai piu` di 3.000 presenti ed inviata a tutte le istituzioni e gli organi di governo. Quella mozione conteneva, in sostanza, le proposte di modifica avanzate dalle Regioni al Ministro dellIstruzione e intendeva affermare il ruolo svolto dallinclusione dei soggetti con handicap per il miglioramento di tutta la scuola italiana, come conquista di civilta` che il nostro paese puo` vantare rispetto agli altri paesi europei. In sintesi, si chiedeva di reperire risorse aggiuntive per fronteggiare i bisogni insoddisfatti, basandosi sulle considerazioni che la bozza di decreto sembra applicare lICD-10 solo alla situazione di gravita`, mentre, per coerenza, dovrebbe essere utilizzato per laccertamento di tutte le patologie stabilizzate o progressive; che nulla si prevedeva per le numerosissime difficolta` di apprendimento (bisogni educativi speciali) non riconducibili a certificazione sanitaria. Inoltre si segnalavano, tra gli altri, alcuni aspetti nocivi della qualita` dellintegrazione scolastica come lutilizzazione impropria degli insegnanti per il sostegno in supplenze in classi diverse da quelle dove e` inserito lalunno in situazione di handicap; la mancata specializzazione di quasi il 40% degli insegnanti; la mancata formazione generalizzata degli insegnanti curricolari, dei collaboratori scolastici, della maggioranza dei dirigenti scolastici. In conclusione, veniva chiesto di concordare linee guida relative alle modalita` dellintegrazione scolastica, agli indicatori strutturali, di processo e di esito della sua qualita` e ai livelli essenziali delle prestazioni scolastiche e degli altri enti pubblici, concernenti linclusione scolastica, quale aspetto essenziale della qualita` di tutto il sistema di istruzione. (ade)