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29/01/2004

Porto di Ancona, infrastrutture del capoluogo e della regione - L’ASSESSORE MARCO AMAGLIANI REPLICA AI …“SOGNI” DEL VICE MINISTRO BALDASSARRI.

Sabato 24 gennaio si e` svolto un tradizionale incontro al Porto di Ancona tra lAutorita` Portuale e i rappresentanti delle Istituzioni, locali, regionali e nazionali, gli operatori economici e sociali, i rappresentanti dei lavoratori e i giornalisti della stampa e dei media della regione, per presentare i dati sullandamento dellattivita` portuale dello scorso anno. E stata anche loccasione per fare il punto sulle opere di ammodernamento dello scalo dorico e sulle infrastrutture del capoluogo e della regione, nonche` sulle opinioni e sui sogni del Vice-ministro dellEconomia, prof. Mario Baldassarri, che, partendo dal ruolo del porto in epoca romana ed in particolare dellimperatore Traiano, ha tracciato il futuro dello scalo (hub di non so che per la Legge obiettivo) e di tutte le infrastrutture marchigiane, tale da impegnare gli amministratori e forse i costruttori marchigiani per i prossimi venti anni! I dati del Porto non sono rosei, sia pure in una congiuntura mondiale non favorevole, e preoccupa in particolare la riduzione delle merci, cosi` come preoccupa il ristagno dei finanziamenti statali per le opere portuali, specie in vista dellavvio del programma europeo delle Autostrade del mare, che mettera` in concorrenza i porti europei ed avvantaggera` quelli piu` dotati e collegati. Ma i dati non scoraggiano il Professore, che, sempre piu` spesso, viene nelle Marche ad insegnarci quello che secondo lui dobbiamo proprio fare, e non lo dice in qualita` di uomo del Governo, sulla base di dati definiti, di programmi finanziati, di impegni assunti o da assumere a cura e spese del Suo governo, bensi` come pensatore, uomo della strada, cittadino che lascia libera la fantasia e .sogna! Molti di coloro che hanno incarichi pubblici sperano di poter vedere realizzato un proprio progetto nellinteresse dei cittadini, ma non lo vanno raccontando a tutti come se fosse sul punto di attuarsi e soprattutto non lo contrappongono a quei progetti che faticosamente le Comunita` locali stanno costruendo, tenendo conto dei limiti dello Stato e della finanza locale e delle contraddizioni, che su tali limiti si determinano. In altre parole si comportano da persone serie e responsabili, secondo una logica di governo. Su almeno due questioni il Vice ministro nellincontro di sabato ha voluto pontificare su prospettive lontane, alimentando la confusione delloggi: sul collegamento del porto con la viabilita` e sullo spostamento della ferrovia, mettendo tra laltro in relazione le due questioni, come se avessero gli stessi tempi e la stessa priorita`. 1) Sul collegamento del Porto di Ancona, sud, nord o ovest, molti hanno scritto e dibattuto, ma esistono alcuni progetti preliminari o di fattibilita` presentati al Ministero delle Infrastrutture e allAnas, e su quelli occorre che tecnicamente Anas e Ministero si esprimano prima possibile (anche per bocciarli, se sono inadeguati). La Regione da mesi ha reiteratamente interpellato il Ministero senza alcun cenno di risposta e di bel nuovo il Vice-ministro ci racconta in unassemblea il suo progetto! Ma insomma vuol dire che gli altri sono sbagliati' Chi li ha valutati' Per quali motivazioni' Oppure piu` sottilmente si alimentano polemiche e si mena il can per laia, per non ammettere che i fondi non ci sono per tutte le opere e, magari se si finanzia il Quadrilatero per le Marche non bastano le risorse! Se non e` cosi` e si vogliono risolvere i problemi nellinteresse dei cittadini, si organizzi un incontro tra Stato (Ministero infrastrutture), Regione, Provincia, Comune, Autorita` Portuale, Anas se vuole puo` organizzarlo il Vice-ministro, e si decida una buona volta, per poi procedere a tutte le verifiche tecniche necessarie, e quindi alla progettazione e al finanziamento dellopera: cosi` facendo saranno necessari 5 -7 anni e i cittadini devono saperlo per tempo.La Regione assicura la propria leale collaborazione a definire la soluzione, ma per favore smettiamola con le proposte spot. 2) Sullo spostamento della ferrovia adriatica da Marina di Montemarciano a . E la seconda volta che viene posto con noncuranza un problema di grande portata come se fosse un progetto di fattibilita` in corso. Anzitutto non ce` traccia di tale spostamento nella Legge obiettivo ne` in altri documenti di programmazione (Contratto di programma ferroviario)e quindi occorre capire bene che cosa viene proposto dal Vice-ministro, chi lo sta studiando e a quale scopo. Attualmente RFI ha proposto un Progetto preliminare relativo alla connessione a nord della linea adriatica e di quella romana con un by-pass della raffineria API di Falconara e lo spostamento dello scalo merci di Falconara nei pressi dellInterporto di Jesi. Costo 210 milioni di euro. Il progetto e` stato approvato con prescrizioni dalla Regione e dai Comuni interessati, anche dal punto di vista ambientale, nonostante alcune proteste locali che ne denunziavano limpatto, in considerazione del valore strategico dellopera rispetto allarea ad alto rischio e allopportunita` di liberare Falconara da alcune delle tante servitu` quale nodo dei trasporti. Evidente poi limportanza della stessa per la riorganizzazione del trasporto merci da e per il Porto e lInterporto, e, su scala nazionale da e per il collegamento Tirrenico. Il progetto e` al Ministero per completare liter di approvazione ed essere sottoposto al CIPE per il finanziamento E perfettamente evidente che uno spostamento dellAdriatica da Marina di Montemarciano a sud di Ancona (dove non si sa!) cambierebbe completamente le carte in tavola: Ancona dovrebbe avere una stazione di testa, collegata a sud sulla linea ferroviaria nazionale e quindi il collegamento Porto-Interporto sarebbe ribaltato, Falconara non risulterebbe piu` un nodo ferroviario, ma una stazione di corsa sulladriatica spostata nellinterno, ecc. Uno scenario, da verificare in tutte le sue ricadute trasportistiche, ambientali e territoriali, che potrebbe anche essere preso in considerazione, se vi fossero certezze sulle risorse disponibili e sui tempi di realizzazione! Risorse difficili da valutare ma certamente nellordine di miliardi di euro e tempi di oltre 10 anni per la concretizzazione! Allora viene da chiedersi perche` proporlo oggi' E evidente che, se tale soluzione, oltre che migliorativa delle questioni paesistico-ambientali poste nella bassa Vallesina, fosse anche risolutiva di tutti gli altri problemi e realizzabile a breve termine, la Regione per prima la sposerebbe in pieno. Attendiamo il Vice-ministro alla prova dei fatti, ma se fatti non ne puo` portare, per cortesia taccia per una volta e ci metta in condizioni di svolgere al meglio il nostro lavoro.