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24/01/2004

WELFARE: L’ESPERIENZA DELLE MARCHE

Rafforzare ulteriormente lesperienza marchigiana per la costruzione del nuovo welfare: questo lobiettivo dei gruppi di lavoro che hanno partecipato ai seminari tematici sul Piano sociale delle Marche, nellambito della seconda conferenza regionale sulle Politiche sociali di Loreto conclusasi oggi alla presenza del Presidente della Giunta regionale Vito DAmbrosio. Un lavoro che si e` protratto per lintera giornata di ieri e che ha visto la partecipazione di circa mille persone, tra amministratori, sindacalisti, rappresentanti delle associazioni del volontariato, operatori pubblici e del privato sociale. Oltre ai nodi critici scaturiti dalla valutazione dei 24 piani di zona elaborati dagli ambiti territoriali istituiti dalla legge 328 del 200, dai seminari e` emersa, forte ha sottolineato Marcello Secchiaroli, assessore regionale alle Politiche sociali la richiesta di una programmazione integrata a tutti i livelli. Altrettanto forte la richiesta di una gestione associata degli ambiti territoriali e di un ruolo piu` avanzato dei coordinatori dambito, figure fondamentali nel percorso di innovazione gia` avviato. Secchiaroli ha sottolineato la necessita` che anche gli enti locali valorizzino pienamente il metodo della concertazione e della partecipazione del basso, nellambito di un nuovo rapporto con la Conferenza dei Sindaci e con la Regione, che dovra` assumere un piu` incisivo ruolo di coordinamento dei vari punti di osservazione sul territorio. La partecipazione ai tavoli di concertazione - ha rilevato ancora lassessore rappresenta un elemento distintivo e anche discriminante per la piena realizzazione della riforma e gli attori sociali, in particolare il `terzo settore, debbono diventare protagonisti della co-progettazione e non rischiare di diventare solo realta` di consultazione. La stessa indicazione vale anche per la famiglia, i singoli cittadini e le associazioni imprenditoriali, nella consapevolezza che la risposta ai nuovi bisogni richiede il contributo di tutti, e non solo delle parti direttamente interessate. La scarsita` delle risorse finanziarie impone, ha affermato, la ricerca di nuove piu` incisive modalita` operative, per favorire lutilizzo dei finanziamenti europei; ma per ottenere risultati concreti occorre anche garantire uninformazione precisa e puntuale sui programmi comunitari. Tra le richieste avanzate spicca lintegrazione socio-sanitaria: Un percorso gia` intrapreso nella regione che ha rivoluzionato il modo di fare welfare negli ambiti territoriali ed e` rientrato a pieno titolo sia nella legge di riordino del sistema sanitario regionale, sia nella programmazione del nuovo Piano sanitario regionale. Al riguardo Secchiaroli ha ricordato anche le numerose esperienze positive avviate a favore dei disabili gravi col progetto Dopo di noi, nei servizi di sollievo per la salute mentale e nel settore dellautismo; la stessa logica ha ispirato anche le iniziative per laccreditamento delle strutture, lassegno servizi, il progetto-obiettivo sulla salute mentale, il progetto materno-infantile e le esperienze nel settore delle dipendenze e delle anziani. Nellottica dellintegrazione col mondo del lavoro, fondamentale e` il ruolo dei Centri per limpiego e quello della formazione e dellaccreditamento delle nuove figure professionali. Sul piano dei rapporti tra etica ed economia, e` essenziale favorire lintegrazione tra settore produttivo e quello dei servizi alla persona. Il tutto nellambito di una filosofia ispirata alla coesione sociale e a un nuovo e piu` partecipato processo di sviluppo.