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23/01/2004

PIANO SOCIALE REGIONALE: AMMINISTRATORI E OPERATORI A CONFRONTO PER PROGRAMMARE INTERVENTI E OBIETTIVI

Al via, a Loreto, il dibattito tra amministratori, organizzazioni sindacali e operatori pubblici e privati sul Piano sociale regionale. Il documento spiega Marcello Secchiaroli, assessore regionale alle Politiche sociali e` un atto fondamentale per definire la mappa del disagio sociale e per impostare, in stretta collaborazione con i Comuni e i soggetti interessati, una politica di programmazione degli interventi e dei servizi nellambito dei 24 ambiti territoriali sociali della regione. Sei i temi dei seminari che per tutta la giornata hanno impegnato circa novecento partecipanti alla seconda conferenza regionale sulle politiche sociali. Un segnale estremamente importante che conferma sottolinea lassessore quanto sia ancora valido il modello di welfare marchigiano basato sulla solidarieta` e sulla partecipazione. Di seguito si riportano, in sintesi, gli argomenti affrontati nel corso dei lavori,al termine dei quali saranno definite le linee -guida per la valutazione dei Piani di zona avviati nel 2003. Ambito territoriale. Il gruppo, presieduto da Secchiaroli, ha affrontato tematiche molto vaste: ruolo e funzioni del coordinatore di ambito, rapporti col direttore di Distretto, rafforzamento giuridico dellambito, gestione integrata dei servizi sociali, ruolo e funzioni degli uffici di promozione sociale, modalita` finanziarie della programmazione integrata. Tra gli argomenti discussi le modalita` di partecipazione, i meccanismi di ascolto e il coinvolgimento dei soggetti non tradizionali. Data la complessita` degli argomenti, i lavori del gruppo sono proseguiti anche nel pomeriggio. Lobiettivo e` di passare dallinnovazione al consolidamento del sistema. La relazione e` stata svolta da Alfonsina Rinaldi. Conoscenza e welfare regionale. Al centro dei lavori del gruppo, presieduto dallassessore al Lavoro Ugo Ascoli, lindividuazione della domanda e delle metodologie di ricerca, raccolta, e gestione dei dati e delle informazioni. La discussione si e` poi allargata alla costruzione dei profili di comunita` e al ruolo degli osservatori. Lobiettivo e` condividere un programma che sia in grado di far evolvere il sistema informativo regionale e definire le modalita` di costruzione di una rete integrata di informazioni fondata sullinterscambio dei dati.Relatore : Federico Palazzo. Governance. E il gruppo piu` direttamente rivolto alla partecipazione dei soggetti del terzo settore (volontariato). Data limportanza del tema della partecipazione, si e` voluto dedicare un gruppo specifico estrapolandolo dal primo, in modo da lasciare spazio agli interventi dei soggetti che hanno partecipato ai tavoli di concertazione. La discussione si e` incentrata su come sostenere la partecipazione delle realta` associative, agevolare il coinvolgimento delle realta` informali nei tavoli di concertazione; discusse anche le modalita` di partecipazione dei soggetti della cooperazione sociale e del volontariato, in modo da rendere piu` efficace il ruolo del coordinatore di ambito quale facilitatore delle relazioni da attivare sul territorio. Obiettivo: definire con piu` chiarezza il ruolo dellente locale quale luogo di programmazione e non di gestione dei servizi. Il gruppo e` presieduto da Marco Lucchetti,presidente della commissione bilancio del Consiglio regionale; relatore: Fabrizio Cafaggi. Finanziamenti europei per il sociale. Il gruppo, presieduto dallassessore regionale al bilancio Luciano Agostini, ha offerto un contributo sulle modalita` operative necessarie per favorire lutilizzo di finanziamenti europei nei territori; in particolare ha illustrato il panorama delle risorse relative ai progetti europei per il sociale e verificato la possibilita` di inserire gli interventi delle politiche sociali allinterno del Piano annuale regionale del lavoro per la parte riguardante lo sviluppo economico e dimpresa. Oltre a definire il quadro generale delle competenze in materia di politiche comunitarie, il gruppo ha fornito anche le indicazioni per realizzare una stabile strategia di utilizzo dei fondi europei allinterno della programmazione sociale. Relatrici: Marilena Samperi ed Elisabetta Caprioli. Integrazione socio-sanitaria. La recente approvazione del Piano sanitario Unalleanza per la salute offre uno scenario nuovo particolarmente interessante per il sostegno ai processi di integrazione socio-sanitaria. La discussione si e` incentrata sullutilizzo delle figure professionali sociali delle ASL in collaborazione con i Comuni in un processo territoriale integrato. Dibattuti anche i percorsi possibili per arrivare al bilancio integrato Ambito/distretto, il ruolo del responsabile dei servizi di integrazione socio-sanitaria dellASUR di prossima istituzione, la centralita` delle unita` valutative dei distretti, le residenzialita` sociali e sanitarie alla luce della normativa in corso di approvazione. Ha presieduto Andrea Ricci, presidente della commissione consiliare servizi sociali. Relatori: Marcello Secchiaroli e Augusto Melappioni. Integrazione tra sociaale, lavoro e scuola: il gruppo si trovera` ad affrontare questioni molto ampie e relativamente nuove almeno per quanto riguarda i processi di integrazione; si trattera` quindi di stabilire ipotesi concrete di collaborazione tra questa parte del sistema di welfare che integra i processi in atto con la componente sanitaria; individuare (e raccontare laddove qualcosa e` stato fatto) modalita` di collaborazione con le scuole (comprese le esperienze attivate con la legge 285/97), individuare modalita` di raccordo con la formazione e con la scuola relativamente alla figura delloperatore sociale nel nuovo modello di welfare con riferimento alla formazione, al rapporto con le universita`, al rapporto con il mondo scolastico superiore che forma figure social Etica ed economia: Lintendimento e` quello di individuare un processo di integrazione tra il settore produttivo e quello dei servizi alla persona da indicare come pista di lavoro per gli ambiti territoriali nella programmazione triennale 2004-2006 e di individuare indicazioni operative per la realizzazione dei bilanci sociali da parte degli ambiti territoriali.