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15/12/2003

Sistema agricolo e alimentare nelle Marche: presentazione del Rapporto agricolo 2002 VERSO UN’ AGRICOLTURA MULTIFUNZIONALE: PROGETTI, QUALITA` E SERVIZI AGGIUNTI, PER TRASFORMARE UN VECCHIO HANDICAP IN VANTAGGIO.

Le scelte politiche, specialmente in un settore come lagricoltura che sta profondamente innovandosi, hanno sempre piu` bisogno di competenze specialistiche per qualificare e dare maggiore efficacia allazione, oltre che per garantire trasparenza alla comunita`. Cosi` lassessore regionale allAgricoltura, Giulio Silenzi parlando del ruolo dellOsservatorio agroalimentare delle Marche che ha curato il Rapporto agricolo 2002 , contenuto in un volume presentato ieri in Regione. Se a stretto contatto con il territorio e con le istituzioni ha proseguito Silenzi- opera una struttura di supporto tecnico-scientifico e di ricerca, tra le poche in Italia, in grado di analizzare i fenomeni in evoluzione e produrre conoscenza, potremo programmare lattivita` politica calibrandola sulle esigenze specifiche ed essere piu` tempestivi negli interventi. Lintento, inoltre, e` quello di far diventare la presentazione del Rapporto agricolo, un appuntamento annuale di confronto, riflessione e valutazione comune delle politiche agricole regionali con le associazioni di categoria. Il Rapporto agricolo 2002, primo risultato concreto dellOsservatorio nato alla fine del 2001, e` destinato ad essere un vero e proprio manuale di consultazione indirizzato agli operatori, sul modello dellAnnuario INEA. Lo ha spiegato Andrea Arzeni, ricercatore dellIstituto Nazionale Economia Agricola e responsabile dellOsservatorio, dicendo che si tratta di una fonte informativa non solo statistica, ma anche analitica e di un elaborato calato nella realta` locale, dove trovare informazioni aggiornate altrimenti non reperibili. La funzione dellOsservatorio ha concluso- e` quella di porsi come soggetto intermediario tra ricerca accademica e azione diretta sul territorio, di essere quindi un organismo di effettiva ricerca applicata. Per Franco Sotte , docente dellUniversita` Politecnica delle Marche, tre sono i cambiamenti di grande portata da analizzare in una prospettive di medio- lungo periodo: dopo lo spostamento delle politiche da sostegno del mercato allo sviluppo rurale, ci si sta orientando verso il finanziamento di progetti, e non piu` di soggetti, lasciando le forme del finanziamento disperso. Si dovra` parlare di pagamenti , come corrispettivi di contratti, non di contributi che richiamano il concetto di sostentamento; il secondo cambiamento riguarda il mercato: cambia la domanda che si rivolge allagricoltura, si chiede valore, e il valore sta ormai nella qualita` e nella vasta gamma di servizi aggiunti (immagine, marketing, trasformazione, commercializzazione, marchio); il terzo aspetto da valutare e` laspetto demografico: con il primato di invecchiamento che in Italia spetta alle Marche -19,8 anziani e vecchi per giovane- assisteremo ad una fortissima selezione dei protagonisti. Gli agricoltori - ha sottolineato Sotte dovranno avere lintuito e il coraggio di cimentarsi con il mercato e con ruoli multifunzionali, valorizzati da politiche pubbliche in sintonia con questa rinnovata mentalita`. Non si puo` piu` analizzare il settore agricolo e il suo sviluppo, senza rapportarsi a politiche integrate, senza riferirsi ai servizi sociali, alla sanita`, ai collegamenti stradali, ecc. Ed anche se le risorse PAC sono orientate diversamente, bastera` finalizzarle precisamente, secondo sistemi studiati sulla realta` locale. Puntare sulla ruralita` delle Marche, sulle peculiarita` che questa ha portato e porta con se` (qualita` della vita, tradizioni socio culturali, paesaggio, tipicita`, ecc.) significa evocare valori positivi e trasformare quello che e` stato un handicap del passato, in un vantaggio, inteso come elevato grado di diversita` dallomologazione. Un fattore determinante per rendere tutta la regione competitiva in Europa con un esperimento originale di sviluppo economico, fondato sullintegrazione settoriale e territoriale. (ade)