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05/11/2003

"Ordinamento del sistema fieristico regionale", nuovo disegno di legge della giunta VERSO LA LIBERALIZZAZIONE DELLE FIERE, UNA LEGGE "EUROPEA".

Libertà di impresa, concorrenza, trasparenza e parità di trattamento. Sono i principi sostanziali a cui si richiama il disegno di legge Ordinamento del sistema fieristico regionale, approvato dalla giunta regionale nellultima seduta e trasmesso al Consiglio regionale per lesame in aula. Una legge di impronta europea, lha definita lassessore regionale al Commercio , Fiere e Mercati, Marcello Secchiaroli. Ma anche ha aggiunto la traduzione in norme dei principi costituzionali e della riforma del Titolo V che attribuisce lesclusiva potestà legislativa e regolamentare delle Regioni in materia di fiere. Una legge, quindi, innovativa che si adegua al concetto di sistema fieristico inteso come un sistema economico che, a sua volta, promuove e favorisce altri sistemi economici, lo sviluppo commerciale e linnovazione tecnologica. Si è seguita, perciò, la direzione tracciata dalla UE, secondo la quale lattività fieristica e quelle ad essa collegate sono attività economiche a tutti gli effetti e quindi sottoposte alle norme del libero mercato. Secondo la Commissione Europea, infatti, lesistenza e la disciplina italiana sugli Enti fiera prefigurava una sorta di diritto preferenziale nella promozione di eventi, diritto che invece può essere esercitato da tutti i soggetti privati. Da sottolineare anche - ha detto Secchiaroli- che la futura trasformazione dellEnte regionale fieristico in società per azioni, come previsto dalla Legge quadro nazionale, è in linea con tali principi di libera concorrenza , trasparenza, economicità e snellezza del sistema a cui sono improntati tutti i 19 articoli che disciplinano compiutamente questo settore. Particolarmente significativo larticolo 13, con il quale viene istituita la Commissione regionale per il settore fieristico. Nominata dalla giunta regionale e formata da 15 componenti che rappresenteranno gli enti locali, le Camere di Commercio, le organizzazioni dei settori commercio, industria, agricoltura, pesca, turismo e le organizzazioni sindacali e di categoria, la Commissione regionale avrà compiti non consultivi ma di formulazione di proposte alla giunta regionale sulla riorganizzazione , promozione e sviluppo del sistema fieristico regionale. Un organismo ha concluso Secchiaroli- che mette tutti i soggetti attorno ad un tavolo e che costituirà loccasione in modo istituzionalizzato per porre fine alle polemiche ancora in corso, dettate solo da sterili campanilismi. E per dare finalmente alle Marche un sistema fieristico orientato esclusivamente allo sviluppo economico, senza recondite finalità che rischiano di ridurre una realtà così importante e strategica per leconomia regionale, ad autoreferenzialità e, peggio, di portare alla sua estinzione naturale. Il sistema fieristico regionale viene definito nellarticolo 2 come quello costituito da quartieri fieristici e da manifestazioni in essi realizzate. Tra le altre novità della proposta di legge, anche la semplificazione dei procedimenti e il riconoscimento di sole tre qualifiche: manifestazioni internazionali, nazionali ( di competenza della Regione) e locali ( di competenza dei Comuni). Prevista inoltre unampia attribuzione di funzioni e responsabilità ai Comuni, anche in tema di vigilanza, così come previsto dallart.118 della Costituzione. E prevista anche listituzione di un elenco regionale degli enti fieristici che, secondo la normativa, dovranno avere la proprietà o la disponibilità del quartiere fieristico, averne la gestione e assicurare il reinvestimento di parte degli utili in iniziative di sviluppo e valorizzazione delle attività fieristiche. Sarà la giunta regionale ad adottare un programma annuale delle attività promozionali per lanno successivo e a stabilire i criteri per la concessione di contributi alle manifestazioni iscritte nel Calendario regionale. (ade)