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27/10/2003

APPROVATO IL TESTO UNICO PER LE ATTIVITA’ PRODUTTIVE. SPACCA: PIU’ SEMPLICE E MENO BUROCRATICO ACCEDERE AGLI INCENTIVI.

Il Testo Unico per le Attività produttive è stato approvato nellultima seduta del Consiglio regionale. Si avvia la riorganizzazione degli strumenti regionali, nazionali e comunitari di politica industriale, secondo principi di semplificazione, selettività ed efficacia degli interventi. Ha dichiarato il vice-presidente Gian Mario Spacca. La semplificazione riguarda soprattutto le procedure di accesso ai benefici, al fine di ridurre i vincoli burocratici legati allutilizzazione delle opportunità finanziarie da parte delle piccole e medie imprese. Gli interventi operativi spiega il vice-presidente Gian Mario Spacca - sono stati concentrati in direzione del rafforzamento dei fattori di successo individuati nel Piano per le attività produttive, selezionando le azioni che presentano un elevato grado di complementarietà e di gradimento presso gli operatori economici. Gli assi dintervento principali che vengono contemplati sono molteplici: sviluppo produttivo; qualità, innovazione, ricerca e sviluppo; competitività dei sistemi produttivi locali; internazionalizzazione e promozione; gestione finanziaria delle imprese. Spacca sottolinea che il Testo Unico è importante anche perchè si rafforza il legame con le categorie, ufficializzando il metodo della concertazione che ci siamo dati per definire la politica a sostegno dello sviluppo produttivo: infatti, nel documento, si prevede listituzione di uno specifico Comitato di concertazione della politica industriale regionale, dove tutte le rappresentanze del mondo produttivo potranno offrire il loro contributo in termini di proposte e valutazioni. Il riordino dellintera materia si è reso necessario anche in conseguenza del decentramento amministrativo in materia di sviluppo economico. Alla base di questa operazione di trasparenza aggiunge Spacca - sta la scelta della Regione di applicare appieno lo spirito del Titolo V della Costituzione e la sua trasformazione dello Stato in senso federalista, dove il momento decisionale nasce sul territorio come risultante del protagonismo di diversi soggetti. Nella sostanza conclude in concreto evitiamo che ad un centralismo statale si sostituisca una forma di accentramento regionale nella gestione delle nuove funzioni in materia di politica industriale locale.