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07/10/2003

L'AFRICA, "LA PENTOLA CHE BOLLE" INTERPELLA L'EUROPA. INCONTRO AD ANCONA

La ricchezza dellAfrica farà felice lEuropa. Se gli africani hanno un reddito di vita migliore, maggiori risorse da spendere, anche gli europei potranno avvantaggiarsene. A patto che il progresso del continente avvenga nel rispetto delle tradizioni, delle culture, delle sensibilità locali. Non imposto da logiche multinazionali, ma costruito con la collaborazione delle popolazioni che vivono sulla propria pelle gli squilibri, economici e sociali, che regolano il commercio e lordine politico mondiale. Se nè parlato, oggi, in Ancona, al Teatro delle Muse, nel corso di un incontro promosso dalla Regione Marche e dallassociazione Tavola della Pace, nellambito delle iniziative organizzate in occasione della 5a Assemblea dellOnu dei Popoli, in programma a Perugia dal 9 al 12 ottobre, e che si concluderà con la Marcia per la pace Perugia/Assisi (domenica 12 ottobre). La manifestazione umbra regista ladesione anche degli Enti locali per la pace, un organismo formato da 150 città italiane, che hanno programmato 500 appuntamenti sul territorio per richiamare lattenzione sui problemi del terzo e quarto mondo. Il tema di questanno è incentrato sui rapporti tra Europa e Africa: soprattutto quale ruolo lEuropa può giocare, per favorire lo sviluppo dellAfrica: una pentola che bolle tra contraddizioni, fermenti, occasioni perdute, opportunità di crescita. Protagonista dellincontro di Ancona è stata laltra Africa: quella che resiste alla povertà senza rassegnazione, ma progetta il suo sviluppo, che interpella lEuropa e chiama in causa i suoi stili di vita, la sua organizzazione economica. LAfrica che si domanda come sia possibile concedere due dollari e cinquanta centesimi di aiuti pubblici, ogni giorno, alle mucche europee, quando lo stesso importo corrisponde al reddito pro capite della maggioranza degli esseri umani del pianeta. LAfrica che non si dispiace del fallimento del vertice di Cancun (Conferenza mondiale del commercio), perché chiede più rispetto e attenzione per leconomia dei paesi poveri. Il dibattito moderato dal giornalista RAI3 Jean Leonard Touadi ha registrato la partecipazione di Terezhina Da Silva (Foro delle donne mozambicane), Emmanuel Ntakarutinama (Burundi, frate domenicano) e Momadou Cissoko (Senegal, animatore movimento dei contadini). I lavori sono stati aperti dalla presidente della I commissione del Consiglio regionale delle Marche, Adriana Mollaroli, che ha sottolineato limportanza delle politiche di cooperazione, per ridurre le disuguaglianze internazionali. Lassessore regionale Giulio Silenzi ha concluso gli interventi: Noi Europei dobbiamo comprendere che non può reggere, prima di tutto sul piano morale, un ordine internazionale fondato sulle ingiustizie che dividono gli uomini. Bisogna capire che è necessario e urgente cambiare strada. E lEuropa può dare un contributo importante, a cominciare dal cambiamento della sua stessa economia e dal superamento degli aiuti pubblici che penalizzano leconomia dei paesi più poveri. Dobbiamo aiutare lAfrica a sviluppare i suoi sistemi di produzione e di commercializzazione. Solo in questo modo potremo risolvere il problema della pace, che non si può garantire al di fuori di un equilibrio giusto. La sicurezza non è separabile dalla pace. Occorre sviluppare un dialogo nuovo con lAfrica e i paesi del Mediterraneo. Le Regioni possono garantire un sostegno significativo in questa direzione e le Marche hanno ispirato la propria politica di cooperazione allo sviluppo di tale esigenza.