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01/10/2003

Associazione Parent’s Circle - PARTIRE DAL DOLORE PER PROMUOVERE LA PACE - 300 famiglie di israeliani e palestinesi si impegnano per un progetto di convivenza.

E mettendo in comune il dolore che si può costruire la pace, con queste parole Vito DAmbrosio ha accolto, insieme al presidente del Consiglio Luigi Minardi, due rappresentanti di PARENTS CIRCLE, lassociazione a cui hanno aderito un gruppo di genitori israeliani e palestinesi, che hanno perso i loro cari nella guerra tra i due popoli. Uniniziativa che ci indica la strada giusta ha aggiunto DAmbrosio che non è certo quella della feroce voglia di vendetta o laltra, che fa riferimento a valutazioni politiche chiuse alla necessità di vivere insieme. Muna Ghada Kamal, palestinese che ha perso il fratello e Daniela Kitan, israeliana, un figlio, sono ad Ancona per partecipare ad un incontro, che si terrà stasera nel ridotto del Teatro delle Muse, alla presenza di Moni Ovaia, per raccontare il Progetto di pace che sta portando avanti lassociazione. Accompagnate dal presidente dellARCI, Carlo Pesaresi, Muna e Daniela hanno voluto lincontro con la Regione Marche, che ha erogato anche un contributo allAssociazione. Fondata nel 1995, lAssociazione raccoglie circa 300 famiglie, sia israeliane che palestinesi, che avendo subito un lutto hanno deciso di impegnarsi per promuovere la pace. Diverse le iniziative messe in cantiere, il cui elenco è stato consegnato stamattina: incontri con i giovani delle scuole, meetings pubblici fra le famiglie delle vittime, interventi sui media, anche donazioni di sangue per i reciproci ospedali e, recentemente, è stato anche attivato un numero telefonico gratuito che consente a israeliani e palestinesi di parlare fra loro. DAmbrosio ha anche detto che le Regioni vogliono dare il loro contributo alla pace in medio oriente e che stanno programmando una missione in Palestina. Mentre a gennaio è programmato un pellegrinaggio in Israele, organizzato dal Santuario di Loreto, a cui parteciperà lo stesso DAmbrosio e che sarà guidato dallarcivescovo Angelo Comastri, per far giocare anche la carta della fede, in un territorio dove si incontrano le grandi religioni. (e.r.)