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26/08/2003

Promozione dell’alimentazione biologica. Contributi per la ristorazione collettiva

Lintroduzione dei prodotti biologici nei servizi di ristorazione collettiva è un fenomeno emergente nelle Marche. La Regione intende favorirlo,concedendo contributi che arrivano a coprire la metà della spesa sostenuta. Su proposta dellassessore allAgricoltura, Giulio Silenzi, la Giunta regionale ha stabilito le modalità e i criteri di assegnazione delle agevolazioni per il 2003. Disponibili in bilancio ci sono 206,00 mila euro. Beneficiari risultano i Comuni, le Aziende sanitarie locali, le scuole, le Case di cura private, che gestiscono mense per studenti o malati nellambito dei territori provinciali. Le domande di ammissione al finanziamento scadono il 10 ottobre e vanno presentate al Servizio sviluppo e gestione delle attività agricole e rurali (Sar) della Regione Marche (via Tiziano, 44 60100 Ancona). Laiuto copre il 50 per cento della spesa ammissibile, sostenuta per introdurre i cibi biologici, e non può superare i 77,48 euro il primo anno e 38,73 di euro il secondo, per ogni studente o posto letto occupato. I criteri di priorità privilegiano nellordine - le richieste riferite a progetti pluriennali già avviati, o presentate dalle scuole, dai Comuni, dalle Asl e dalla Case di cura private della provincia. Unattenzione particolare è, poi, riservata al numero delle persone che consumano i cibi biologici. Attraverso la concessione dei contributi sottolinea lassessore Silenzi puntiamo a diffondere i menù biologici e a favorire la commercializzazione di questi prodotti.Lagricoltura di qualità può affermarsi e incrementare il suo peso solo se riuscirà a dialogare con i cittadini attraverso campagne di sensibilizzazione e di educazione alimentare. La promozione dei cibi biologici, nei servizi pubblici di ristorazione collettiva, si sta rivelando uno strumento efficace di presentazione e di conoscenza del prodotto naturale. Una tendenza che, come Regione, vogliamo assecondare, contribuendo ad abbattere i costi di gestione delle mense che ricorrono al biologico. Non solo perché, mangiare sani e informati, vuol dire mangiare bene; ma anche per incentivare un settore agricolo che vede le Marche primeggiare in Italia. I dati del 2002 posizionano la nostra regione ai vertici nazionali del biologico. Sono 1.700 le aziende marchigiane a conduzione biologica (circa il 70 per cento opera nella trasformazione), mentre la superficie investiva raggiunge i 30 mila ettari (50 per cento foraggiere, 30 per cento cereali; il resto coltivato a colture industriali, come il girasole. Seguono: vigneti, oliveti, frutteti e ortaggi). Se raffrontiamo le Marche con gli altri territori, risulta che escluse le isole siamo tra le prime cinque regioni italiane per aziende e, tra le prime quattro, per percentuale di superficie investita sul totale Sau (Superficie agricola utilizzata). Tra le aziende, almeno una decina sono leader in Italia e conosciute allestero, con un fatturato complessivo che supera i 50 milioni di euro. (r.p.)