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26/08/2003

Le condizioni di Alì’, la bambina irachena arrivata al Salesi, sono buone. PROBABILMENT E SARA’ OPERATA LA PROSSIMA SETTIMANA Il Presidente Vito D’Ambrosio vuole essere costantemente informato sulle condizioni di salute della ragazzina.

Il presidente della Regione Marche, Vito DAmbrosio, si è tenuto costantemente aggiornato sulle condizioni di salute di Alì, la bambina irachena ferita alla testa dal rimbalzo di un proiettile, mentre giocava in strada a Baghdad. La dodicenne è giunta ieri alle 19 ad Ancona, insieme alla mamma, ed entrambe sono ospitate allOspedale pediatrico Salesi Reparto Chirurgico dellUnità Operativa di Oftalmologia, nellambito dellaccordo tra la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e la Croce Rossa Italiana, in base al quale la Regione Marche si è fatta carico del ricovero e delle cure. Alì, che ha una grave lesione al bulbo oculare destro, provocata dalla pallottola che si è posizionata nellorbita oculare, è comunque in buone condizioni generali e, probabilmente, sarà operata la prossima settimana, come hanno riferito i medici dellèquipe mista Salesi- Torrette Umberto I. Appena arrivata in Ospedale con unambulanza dallaeroporto di Ciampino , è stata accolta al Pronto Soccorso per una vista generale e per le prime medicazioni allocchio. Subito dopo, il dirigente dellUnità Operativa di Oftalmologia, Vincenzo Abbasciano, l ha visitata riscontrando una compromissione del nervo ottico e di quelli oculo-motori. Questa mattina la Tac a cui è stata sottoposta ed altri accertamenti diagnostici di carattere oculistico, hanno fornito gli elementi per la valutazione del potenziale di vista e per stilare un primo referto medico più completo. Il prof. Abbasciano ha riferito che esiste un importante deficit visivo, scarsi riflessi pupillari diretti e una totale impossibilità dellocchio di muoversi a destra e a sinistra, ma fortunatamente ha detto il medico esiste una residua capacità visiva e quindi una speranza che non perda totalmente la vista. Insieme alla Clinica di Neurochirurgia di Torrette Umberto I, abbiamo deciso di sottoporre per 3 o 4 giorni la bambina ad una terapia medica e valutare, attraverso altri esami, le reazioni di recupero. Dovevamo sapere se esistesse ancora una minima capacità visiva ha riferito il prof. Franco Rychlicki della Clinica di Neurochirurgia di Torrette-Umberto I per decidere di sottoporre la bambina al rischio di un intervento comunque molto delicato alla testa. La situazione di stabilità del proiettile di due centimetri, a stretto contatto con il nervo ottico, non induce a preoccupazioni sullurgenza dellintervento. Potremo quindi pianificarlo per la prossima settimana, anche alla luce degli esiti degli ulteriori accertamenti clinici. Gli esami eseguiti sulla potenzialità di vista ci hanno convinto che il proiettile, penetrato dalla fronte, va asportato anche per evitare il rischio di uninfezione e soprattutto con la speranza - liberando il nervo ottico compresso dalla pallottola - di restituire la massima capacità visiva possibile ad un soggetto in così giovane età . (ade)