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09/08/2003

APPROVATO IL PIANO ANNUALE PER L’IMMIGRAZIONE

La Giunta regionale, su proposta dellassessore Ugo Ascoli, ha approvato il Piano annuale 2003 per il sostegno dei diritti degli immigrati, prodotto dellintegrazione fra le politiche sociali, del lavoro e formazione professionale e quelle della sanità, curate dagli specifici servizi regionali. Alla predisposizione ha collaborato anche lOsservatorio Epidemiologico sulle Diseguaglianze (REM/ARS). Nellottica di superare le differenze di disagio degli immigrati sono necessari interventi per evitare lesclusione sociale. Il piano prevede interventi per linserimento non conflittuale e un percorso di cittadinanza, promuovendo la collaborazione tra Enti Locali, Associazioni e Federazioni degli immigrati, per garantire la loro partecipazione alle iniziative. Sosterrà lintegrazione, intercultura e conoscenza della lingua italiana, i centri di accoglienza e dei servizi, oltrechè le attività proposte da Associazioni e Federazioni, più alcuni progetti sperimentali. Il programma regionale supporta le azioni dei Comuni e delle Comunità montane ricompresi nei 24 Ambiti Territoriali, utili a una politica integrata. Alle Province spetta il coordinamento su: formazione, promozione, monitoraggio e analisi, rapporto con il Terzo settore. In particolare gli obiettivi previsti sono: il diritto allintegrazione, alleducazione interculturale, allinserimento scolastico, all''apprendimento della lingua e allalfabetizzazione, allabitazione, allaccoglienza e presenza legale, favorendo la conoscenza delle normative. Ultimo obiettivo infine è il diritto allAssociazionismo e alla partecipazione, in particolare delle donne. Per le politiche attive del lavoro e della formazione sono stati inseriti allinterno dello specifico Piano di settore progetti quali: il Call Center Immigrati, con nuovi strumenti dinformazione e comunicazione; Inserimento lavorativo assistito, per linserimento a tempo determinato di giovani in situazione di disagio sociale con la formazione on the job; Badanti, che affronta la regolarizzazione e formazione delle lavoratrici presso le famiglie in attività di cura. Per la sanità si fa riferimento al Piano regionale individuando i settori più delicati e diversificando gli interventi: Immigrati e comunità zingare: miglioramento delle condizioni e tutela del diritto alla salute. Le azioni si sviluppano con accordi territoriali per prima e seconda accoglienza, miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie nei campi nomadi, prevenzione e riduzione del disagio psichico e delle dipendenze patologiche (alcool), facilitazione discrizione al Servizio sanitario nazionale e percorsi facilitati per laccesso ai servizi. Prostituzione e riduzione del danno sulla salute: lo sviluppo del raccordo tra la strada, i servizi e i percorsi di uscita (supporto sociale, legale, sanitario, abitativo, ecc.), lofferta attiva per la tutela della salute e ancora i percorsi facilitati ai servizi sanitari. Detenuti e tutela della salute, attraverso limplementazione dellassistenza sanitaria, la prevenzione e riduzione delle malattie infettive, della tossicodipendenza e delle patologie da autolesionismo. Infine la povertà con interventi che mirano a contribuire allattivazione della rete sociale di sostegno e ad attivare protocolli di intervento (es:l abolizione di ticket) e interventi di promozione della salute. (fb) Stanziamenti Bilancio anno 2003 Euro Risorse finanziarie per gli interventi a favore degli immigrati A) Fondi regionali (L.R. 2/98) 438.988,37 B) Quota del Fondo unico nazionale per le Politiche Sociali ( da ripartire con successiva delibera) 127.468,54 C) Fondo Nazionale per le Politiche Migratorie anno 2000 (fondi non utilizzati nellanno 2000 da reimpiegare nel 2003) 7.385,96 TOTALE COMPLESSIVO 573.842,87 . Scheda sullimmigrazione nelle Marche Le vicende storiche dellimmigrazione nelle Marche, incominciate circa venticinque anni fa , sono andate sviluppandosi in quattro fasi principali. Nella prima, dalla metà degli anni 70 alla metà degli anni 80, non si registra una presenza significativa. Si tratta di studenti universitari, presenti anche per motivi politici. Gli insediamenti occupazionali avvengono in settori come la pesca o il turismo costiero. La seconda si attua a cavallo tra la seconda metà degli anni `80 e i primi anni 90 , in corrispondenza delle sanatorie: emerge un nuovo volto che accentua la presenza per motivi di lavoro e la maggiore stabilità. La terza si delinea a partire dal 1993- 94 con un processo di radicamento del fenomeno migratorio e larrivo di famiglie intere, maggiore durata dei soggiorni e del tasso di attività. Nella quarta dalla fine degli anni 90, si assiste ad una ulteriore crescita tanto da arrivare nel 2000 ad un tasso di densità (2,8%) superiore a quello nazionale (2,5%). Nel corso dellultimo decennio si é registrato un forte trend di crescita passando da poco più di 10 mila immigrati nel 1991 ad oltre 39 mila nel 2001, come risulta dai dati ricavabili dal Dossier Statistico 2002 Immigrazione della Caritas. Le comunità più numerose sono quella albanese, marocchina e macedone.