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18/07/2003

“TARTUFO MARCHIGIANO, SIMBOLO DI QUALITA’ “Sulla nuova legge regionale per la tutela e valorizzazione del tartufo, il commento dell’assessore all’Agricoltura, Giulio Silenzi

"Con questa nuova legge regionale, il tartufo marchigiano diventa un simbolo di qualità che identifica e valorizza la produzione locale e le Marche." E'' il primo commento dell''assessore all''Agricoltura, Giulio Silenzi all''indomani dell''approvazione della legge, da parte del Consiglio regionale, sulla tutela e valorizzazione del tartufo. "Sono davvero soddisfatto - ha aggiunto l''assessore - perché si tratta della prima legge che disciplina così compiutamente questa materia, uno strumento legislativo che marca con forza le politiche agroalimentari finalizzate alla qualità e si caratterizza a livello nazionale per il contenuto innovativo, sia in termini di valorizzazione del prodotto, sia di tutela, non solo per i produttori, ma anche del consumatore che ha una piena garanzia della tracciabilità e della genuinità di ciò che mangia. La finalità infatti è, oltre a quella di sostenere le realtà tartuficole con una qualificata assistenza tecnica, anche quella di certificare e distinguere l''originale dalle contraffazioni. Come dire, diffidate dalle imitazioni ..." "E'' una legge - ha sottolineato ancora Silenzi - fortemente voluta per esaltare un prodotto nella sua autenticità e unicità, per non disperdere un patrimonio di cultura e di tradizione gastronomica pregiata nei mercati della globalizzazione. La prima normativa, appunto ''apripista'', per introdurre una serie di strumenti destinati a valorizzare le diverse produzioni locali e tipiche. Una vera e propria certificazione, un marchio che va nella direzione di far sì che le Marche dell''agroalimentare diventino ancor più sinonimo di qualità." "Si tratta, inoltre, di una legge che al rigore - nell''ottica della ricerca di qualità attraverso l''analisi e il controllo da parte di strutture qualificate come l''Assam e il Centro di tartuficoltura regionale di Sant''Angelo in Vado - unisce una grande duttilità . Non si limita, infatti, solo a comminare sanzioni e a prevedere divieti , ma accompagna il produttore in tutto il percorso: dalla raccolta del tartufo alla sua promozione, collegata al luogo di origine, per integrarsi con la più ampia promozione turistica legata alle tipicità." "Non va dimenticato, infine, - ha concluso Silenzi - che la produzione di tartufo (circa 1800 ettari di tartufaie coltivate e circa 40 tonnellate l''anno) ora più di prima è un settore dell''agroalimentare in forte espansione e rappresenta un fattore di sviluppo economico per le realtà dell''entroterra." (ad''e)