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30/07/2003

AGOSTINI RISPONDE A LUCARELLI: GRAVI DICHIARAZIONI DELLA CONFINDUSTRIA. ATTEGGIAMENTO INGENEROSO ALLA VIGILIA DELLA DISCUSSIONE SUL DPFR

"Latteggiamento di Confindustria è totalmente scorretto, ingeneroso e pregiudizialmente ostile, oltre che intempestivo dal momento che Confindustria sa che, per venerdì, è fissata una riunione del Comitato economico e sociale, dove verrà portato un testo del D.P.F.R., che tiene conto di molte sollecitazioni emerse nel dibattito." Così commenta lassessore Luciano Agostini lintervento del presidente di Confindustria Guido Lucarelli. "Perché quindi Confindustria Marche - prosegue Agostini - esce dalla logica della concertazione per imboccare quella degli attacchi sul giornale? Che stia modificando la propria collocazione e intenda abbracciare la politica del Governo Berlusconi proprio mentre appare evidente il suo fallimento? Il senso della politica dellesecutivo regionale è quella di continuare a garantire una miscela tra sviluppo e welfare, perché è il modello che ci ha fatto crescere, assicurandoci performance che ci hanno allineato alle Regioni più sviluppate, non solo italiane, ma anche europee e che ci ha consentito di tenere il sistema, in un quadro di crisi a livello mondiale. Anche oggi, i dati confermano una sensibile flessione economica sì, ma pur sempre inferiore a quella nazionale e dellUnione Europea. Certo, questo non significa abbassare la guardia di fronte ad una crisi che, in alcuni settori è preoccupante, ma non bisogna avere pudore circa i positivi risultati raggiunti attraverso una politica pubblica ispirata alla coesione sociale e alla solidarietà. Ma entriamo nel merito. La riduzione drastica degli stanziamenti nazionali di risorse ha costretto tutte le Regioni ad aumentare la pressione fiscale. La Regione Marche lha fatto, chiedendo a chi ha di più ed esonerando le fasce più deboli. SullIRPEF non è affatto vero che siamo tra le quattro Regioni che hanno le aliquote maggiori: la nostra posizione è mediana e comunque abbiamo assicurato una forte progressività allaliquota, tanto che il 68% della popolazione non viene toccata e, solo per lo 0,9% dei marchigiani (con reddito superiore ai 135 milioni di lire allanno), è più elevata. Quanto allIRAP, questa è stata già modulata in modo da non colpire le situazioni più deboli. Rimangono fuori le imprese agricole, quelle di nuova costituzione e quelle giovanili, quelle non lucrative e di utilità sociale; inoltre è prevista una riduzione per le cooperative sociali e per alcune più tartassate dalla crisi congiunturale, come quelle del tessile-abbigliamento. Come non cogliere che nel D.P.F.R. viene inserito linizio del percorso, annunciato dal presidente DAmbrosio, della riduzione della pressione fiscale in maniera realistica e concreta? E non solo propagandistica, come è successo da due anni a questa parte con il Governo nazionale? Quanto alle infrastrutture Lucarelli non può non sapere che, accanto al polverone che il Governo va facendo in giro per le Marche promettendo opere a tutto spiano, le uniche che si stanno realizzando sono quelle che sono previste nella prima Intesa di Programma stabilita con il precedente Governo di centro-sinistra. Sul Quadrilatero nessuna posizione preconcetta: la Regione Marche ha già indirizzato circa 196 milioni di euro per la realizzazione delle opere lì previste. Quello che non si può chiedere alla Regione e agli Enti locali è di rinunciare alla potestà programmatoria, urbanistica ed economica in cambio di una gestione del territorio unilaterale e senza controlli sulla base di un progetto che finanziariamente fa acqua, come anche un insospettabile organismo tecnico del Ministero del Tesoro (lUnità tecnica del Ministero dellEconomia) ha messo in evidenza. Quindi la Regione vuole realizzare in tempi rapidi le opere in collaborazione con il Governo e gli Enti locali in un quadro tecnico, economico e giuridico più sicuro e concertato. Quanto allimpegno diretto della Regione nelle politiche di sviluppo, la Regione sta garantendo e garantirà, per i prossimi tre anni, lo stesso flusso di risorse per le attività produttive, sicuramente quelle di derivazione regionale. Ci piacerebbe dire anche quelle nazionali, se non fosse che lentità degli stanziamenti statali è ancora incerta e confusa. A conferma di questo impegno cè anche lIntesa che abbiamo firmato con le associazioni artigiane. Quello che sta succedendo - non siamo solo noi a dirlo, ma tutte le Regioni lo lamentano è lo scaricamento del costo della Sanità sulle Regioni da parte del Governo Berlusconi, una manovra che chiaramente punta a smontare il sistema di welfare in Italia. Un sistema che la giunta regionale ha deciso di difendere e sostenere. La Confindustria non si trova dalla stessa parte?