Text/HTML

Call us now
+123 456 7890
12/06/2003

I PROBLEMI DEI DIPENDENTI POSTALI ALL’ESAME DELL’ASSESSORE ASCOLI

L’assessore al Lavoro della Regione, Ugo Ascoli, ha incontrato i responsabili regionali di Cgil, Cisl e Uil e gli organismi sindacali di categoria delle Poste Italiane per un esame della situazione dei rapporti fra i dipendenti e l’Azienda. Situazione che ha provocato il cosiddetto sciopero degli straordinari, al quale hanno aderito anche la Failp Cisal e l’Ugl. Dal 9 fino al 28 giugno i lavoratori si asterranno dallo straordinario per protestare contro l’uso indiscriminato e cronico di questo strumento e chiedere il rispetto del contratto oltrechè di colmare la grave carenza di personale alla base del problema. Nel 2000 i dipendenti erano oltre 5 mila, oggi 3 mila e 800. I disagi degli straordinari, a detta delle Organizzazioni sindacali, sono notevoli, ma indispensabili per rispondere alle esigenze del pubblico e coprire servizi, decisamente aumentati in questi anni. Quotidianamente, dipendenti di tutti gli uffici postali lavorano anche due ore in più e spesso l’azienda ignora questi accumuli di ore non retribuite o ferie non godute, in alcuni casi risalenti al 2001. A causa delle carenze di personale, quest’estate le Poste progettano di tenere chiuse totalmente o parzialmente circa cento sedi. A farne le spese saranno le fasce più disagiate, come quelle dell’entroterra, ma anche località di grande importanza turistica. Il Sindacato chiede alla Regione di richiamare con forza le Poste marchigiane al rispetto del contratto e di mantenere aperte funzioni, sedi e servizi. Da questo primo esame scaturiscono altri aspetti preoccupanti che hanno spinto il Sindacato a cercare l’appoggio della Regione. “Il clima sindacale – hanno spiegato Cgil, Cisl e Uil – non è piacevole. L’azienda non si oppone ufficialmente alle azioni di lotta, per poi minacciare sanzioni, come lo scorso anno, sui singoli lavoratori. L’azione intrapresa non intende danneggiare i cittadini, ma obbligare le Poste a fronteggiare correttamente il proprio ruolo. Un esempio? Le Marche sono la prima regione ad aver raggiunto gli obiettivi di produzione in termini di servizi finanziari. I marchigiani credono in questa struttura e apprezzano i servizi, proponibili oggi solo grazie alla disponibilità dei dipendenti. Certo non grazie alla politica aziendale che, anzi, sta sempre più allontanando dalle Marche i centri decisionali.” La situazione, secondo Ascoli, merita una particolare attenzione da parte della Regione. Preso atto dei problemi esistenti, l’assessore ha assicurato che chiederà subito un incontro con la Direzione regionale delle Poste. Allo stesso tempo va valutata l’ipotesi di aprire un tavolo anche con le Associazioni di Comuni e Comunità montane, ovviamente molto interessati al problema dei servizi e di conseguenza a quello dei lavoratori. (fb)