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17/06/2003

ASCOLI: “LO SVILUPPO DEL PICENO PASSA ATTRAVERSO LA SEMPLIFICAZIONE DELLA NORMATIVA REGIONALE SUL LAVORO”

“Stiamo costruendo, primi in Italia, la nuova legislazione sulle politiche attive per il lavoro e già siamo costretti a cambiare, rivisitando lo stesso concetto di occupazione a tempo indeterminato”. Ugo Ascoli, assessore regionale alla formazione e lavoro, non ha nascosto, al convegno sullo “Sviluppo economico nell’Ascolano” conclusosi ieri a Colli del Tronto, le sue preoccupazioni. L’attuazione dei decreti della legge 30/03 (ex ddl 848) rischia, infatti, di peggiorare e rendere più precaria la normativa sul lavoro, con l’introduzione di una serie di provvedimenti, come il lavoro a chiamata, il lavoro interinale a tempo indeterminato, la privatizzazione del collocamento e il lavoro occasionale. “La partita è tutt’altro che chiusa, ma non v’è dubbio - ha affermato - che dovremo rimodellare gli interventi a garanzia dei lavoratori”. Secondo Ascoli, occorre varare una nuova stagione legislativa regionale in tema di mercato del lavoro. “Le leggi sono obsolete, non più all’altezza delle sfide che abbiamo di fronte; per questo, dobbiamo cercare di costruire un programma di tutela che preveda una serie di ammortizzatori sociali e garanzie funzionali al tessuto della microimprenditorialità che caratterizza la provincia ascolana. L’esperienza dimostra - ha aggiunto - come sia difficile, quando c’è una crisi aziendale di un certo spessore, costruire un quadro normativo che consenta alle persone che perdono il lavoro di trovarne subito un altro, senza rischiare di trovarsi disoccupate. Questo avviene più facilmente, nelle medie imprese, dove sono in vigore la legislazione di tutela dei lavoratori, il regime di mobilità e la cassa integrazione. E’, invece, estremamente complicato, se non impossibile, nelle piccole imprese in cui le tutele sono scarse o nulle”. “Non vogliamo - ha ribadito l’assessore - assistere passivamente alle difficoltà del mondo produttivo e trovarci con le mani legate, quando le crisi colpiscono le piccole o piccolissime imprese: dobbiamo, invece, cercare di costruire una legislazione regionale che consenta, nei casi di riconversione e di difficoltà e qualsiasi sia la dimensione delle imprese artigianali e industriali, di trovare le soluzioni più adatte”. Per quanto riguarda le azioni innovative per le politiche attive del lavoro è necessario favorire il più possibile la ricerca e l’innovazione, al fine di consentire alle imprese di sostenere il peso della competitività. Ma occorre anche creare le condizioni per innescare una marcia in più nello sviluppo del territorio. “Abbiamo la consapevolezza che l’area meridionale della provincia di Ascoli Piceno ha una serie di problemi che ne rallentano lo sviluppo”. Per questo la Regione ha voluto confrontarsi con i protagonisti del territorio, per cercare, tutti insieme, le soluzioni più efficaci. Ad esempio, con strumenti più incisivi di qualificazione professionale. “Finora la Regione ha finanziato a piè di lista tutti master post universitari che le Università chiedevano. Ma, d’ora in avanti - ha annunciato Ascoli - non finanzieremo più tutti i progetti, ma solo quelli che maggiormente rispondono alle esigenze di sviluppo del territorio”. Come pure vanno rivisti i criteri di finanziamento dei programmi di qualificazione post diploma organizzati da scuole, università e agenzie per la formazione. “Non è possibile, infatti, che col Piano regionale sul lavoro, su sedici progetti finanziati, ben undici siano in provincia di Ancona, tre in provincia di Pesaro, uno in provincia di Macerata e uno in provincia di Ascoli. Non c’è motivo per cui la provincia di Ascoli, dove certo non mancano università, agenzie formative di qualità e scuole in grado di fare progetti qualificati, debba avere meno programmi finanziati, rispetto ad altre realtà territoriali”. Ma il problema principale resta quello di “semplificare e rendere più trasparente la legislazione regionale, in modo da coinvolgere e valorizzare tutti gli attori dello sviluppo del territorio”. In questo senso, il Testo Unico delle norme in materia industriale, artigiana e dei servizi alla produzione, recentemente approvato dalla Giunta regionale, consentirà, ha concluso l’assessore, di “migliorare considerevolmente la competitività dei sistemi produttivi locali”.