Text/HTML

Call us now
+123 456 7890
30/05/2003

Presentazione dello Sportello Internazionalizzazione- MERCATI ESTERI. PIU’ FIDUCIA E CERTEZZE. PRESENTI I SOGGETTI CHE VI FANNO PARTE E OPERANO INSIEME. WWW.SPRINTMARCHE.IT

Presentazione ufficiale dello Sportello dell’Internazionalizzazione delle Marche con il nuovo nome “SPRINT- MARCHE” (SPRINT è parola utilizzata dagli Sportelli di tutte le Regioni) al Seminario I MERCATI ESTERI. PIU’ FIDUCIA E CERTEZZE, al quale hanno partecipato i soggetti che lo compongono, sia quelli che lo hanno costituito – Regione, Ministero Attività Produttive, Unioncamere, ICE, SACE, SIMEST - che i nuovi interlocutori, gli istituti di credito. Il quadro complessivo dell’economia non è positivo, anche se “il sistema marchigiano tiene”, ha detto il vice-presidente Gian Mario Spacca. Le nostre esportazioni hanno una stasi (-0.87 nel 2002), ma la diminuzione è inferiore di 2 punti rispetto alla media nazionale (Italia -2.79; nord-est –1,14; nord-ovest –4.60). E, le previsioni PROMETEIA del mese scorso, danno un +0.9 per il 2003, una crescita nel 2004 (+3.8%) e nel 2005 (+4.8%): previsioni confermate dall’analisi trimestrale delle variazioni congiunturali e delle esportazioni del 2002. Spacca – ricordando i quattro settori tradizionali dell’economia regionale: meccanica (35%), calzatura (23.6%), mobile (9%) e tessile-abbigliamento (8%), che superano il 75% dell’export - ha detto che, anche se confermiamo il nostro interesse per i Paesi europei, guardiamo a quelli dell’est, anche in vista dell’allargamento UE e a Russia e Cina. Con la Russia è stata svolta una intensa attività istituzionale, con 6 Regioni e, in una in particolare (a Lipetsk), si sperimenta la clonazione del distretto marchigiano. Ha richiamato anche un recente intervento del ministro Kassianov, che ha sottolineato i rapporti con l’Italia (principale partner dopo Germania e Bielorussia), che stanno crescendo in maniera significativa: nel 2002 gli interscambi commerciali tra Russia e Italia hanno raggiunto 9,6 miliardi di dollari, quasi raddoppiando rispetto al 1999. E, “certo non molliamo la Cina” – ha detto – in questo momento in difficoltà con la SARS, e “pensiamo a iniziative di solidarietà con lo Shandong, provincia con la quale c’è un Protocollo d’Intesa. In questo clima è fondamentale – ha ribadito Spacca – l’Intesa con l’ICE e con tutti i soggetti, che si occupano di internazionalizzazione per accompagnare i processi di crescita delle nostre imprese e aiutarle ad affrontare i mercati esteri, creando “un ambiente favorevole”. Quindi ha preso la parola Giuliano Bianchi, presidente Unioncamere, (“l’internazionalizzazione è molto più della mera esportazione” e “il sistema camerale, insieme alle associazioni di categoria, guardano con interesse al nuovo Statuto regionale”), il presidente dell’ICE, Beniamino Quintieri, che ha detto che le Marche “sull’internazionalizzazione si stanno movendo bene, sono la Regione più virtuosa”. Quintieri ha sottolineato l’importanza della politica dei marchi, perché bisogna difendere non solo la “produzione alta”, ma anche la media, quella che fa reddito e volume e “perché la globalizzazione non ha portato alla temuta standardizzazione dei consumi.” La parola è passata a G.C. Bretoni, che ha ricordato gli strumenti e i servizi della SIMEST per le imprese che operano all’estero: finanziamenti per studi di prefattibilità-fattibilità-assistenza tecnica (D.M. 136/2000) e di programmi di penetrazione commerciale (legge 394) per favorire la realizzazione di strutture permanenti e attività promozionali, interventi entrambi per le imprese che vogliono operare con Paesi non appartenenti all’Unione Europea. Giorgio Tellini, direttore della SACE, ha parlato della “polizza multiexport”, prodotto nuovo, che sostituisce la “polizza globale” per venire incontro alle esigenze delle imprese per “transazioni ripetute verso uno o più acquirenti esteri, con dilazioni di pagamento non superiori ai 12 mesi.” Presentato anche il sito dello Sportello – www.sprintmarche.it - dove tutti i soggetti che vi fanno parte, continuano il dialogo con il mondo delle imprese. (e.r.)