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16/05/2003

IL GARANTE PER L'INFANZIA: " SERVE COLLABORAZIONE PER TUTELARE I MINORI"

Si conferma un tema di attualità quello della tutela dei minori ed in particolare di tutela della privacy e verso altre forme di “violenza”. In proposito sia la Costituzione (art.31) impegna la comunità nazionale a proteggere l’infanzia e la gioventù sia la Convenzione ONU del 1989 impone a tutti di collaborare per favorire condizioni perché i minori possano vivere una vita autonoma nella società e fa divieto di sottoporli ad interferenze arbitrarie e illegali nella sua privacy e comunque a forme di violenza, danno, abuso mentale, sfruttamento. In particolare l’art.3 della Convenzione ONU afferma il principio secondo cui “ i maggiori interessi del bambino/a devono costituire oggetto di primaria considerazione”. Inoltre strumenti come il codice deontologico relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica ai sensi dell’art.25 della legge 675/96 o il recente codice di autoregolamentazione TV e minori adottato dalle imprese televisive pubbliche e private nel dicembre 2002, ed infine la legge n.269 del 1988 contro lo sfruttamento dei minori che prevede l’estensione della punibilità anche alla via telematica e quindi ad internet, certamente, tutti questi strumenti, contribuiscono a creare un ambiente di garanzia per i minori e comunque un deterrente nei confronti di episodi di violazioni che pure si verificano quasi quotidianamente. Se da un alto dunque esistono convenzioni, leggi, codici di autoregolamentazione e un ricco dibattito sui temi della tutela dei minori occorre anche dire che questa tutela per essere attuata ha bisogno di grande collaborazione e di vigilanza costante. E’ una collaborazione trasversale quella che serve e che riguarda istituzioni, organi di informazione, scuole, agenzie educative e famiglie. La nuova figura del Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, istituita dalla Regione Marche, tra i suoi compiti ha anche quello di vigilare, in collaborazione con il Corecom, sulla programmazione televisiva, sulla comunicazione a mezzo stampa e sulle altre forme di comunicazione audiovisiva e telematica affinché siano salvaguardati e tutelati i minori. Tale funzione non va interpretata come mero ruolo ispettivo o di censura bensì come riferimento per mantenere il giusto equilibrio tra il diritto di critica e cronaca e il diritto alla riservatezza del minore. Ecco perchè serve grande collaborazione per tutelare i minori, una collaborazione non dettata dalla coercizione della norma ma ispirata al buon senso e soprattutto al rispetto della persona umana. E’ anche questo il senso dell’iniziativa intrapresa nei giorni scorsi dal Garante regionale di presa di contatto con gli organi di informazione regionali finalizzata all’avvio di un confronto e una collaborazione fattiva. Analoga iniziativa è stata intrapresa nei confronti delle istituzioni locali e le forze dell’ordine. d.ssa Mey Mengarelli Garante Regionale Infanzia e Adolescenza