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14/05/2003

1^ CONFERENZA REGIONALE SPORT DISABILI, L'IMPEGNO DELLA REGIONE

Diciannove società affiliate al Coni (Comitato olimpico nazionale); 500 tesserati; 289 titoli assoluti italiani e 44 giovanili; 35 medaglie d’oro, 28 d’argento e 75 di bronzo vinte nelle competizioni internazionali. Sono i risultati conseguiti dallo sport marchigiano praticato dai disabili negli ultimi 13 anni, data di fondazione della Federazione sport disabili Marche. Un movimento in continua crescita, che coinvolge il 40% dei giovani in difficoltà e che ha, quindi, ulteriori margini di sviluppo. A questo mondo la Regione Marche ha dedicato la 1a Conferenza regionale sport disabili, svoltasi in Ancona presso la sede della Federazione italiana gioco calcio. Oltre che un’attività socializzante, questa pratica sportiva “è un fenomeno che muove anime, coscienze e sensibilità: non capitali”, ha sottolineato il presidente della Regione, Vito D’Ambrosio, aprendo i lavori della conferenza. “La nostra è un’attività pulita e con alti valori sportivi”, ha rimarcato – con orgoglio, senza nessuna enfasi – Luca Savoiardi, presidente della Federazione sport disabili Marche. “Rappresentiamo un investimento per le istituzioni, in quanto l’attività sportiva non sostituisce la riabilitazione, ma certamente la integra”, con grandi benefici per i ragazzi e i bilanci pubblici. “Il 2003 è stato proclamato l’Anno europeo per le persone disabili – ha ricordato l’assessore regionale allo Sport, Lidio Rocchi – Uno stimolo in più per promuovere una cultura aperta a tutti i componenti della società. Lo sport, nell’anno europeo dei disabili, rappresenta uno degli obiettivi primari da sviluppare e diffondere, per l’importanza che riveste in chi lo pratica e per i risultati raggiunti nelle diverse discipline. Dallo sport terapico a quello agonistico, l’impegno della Regione sarà costante e aperto al contributo di idee e di progetti che saranno concretizzati”. Le Marche non partono certamente da zero. “Siamo all’avanguardia nel panorama nazionale. Un esempio a livello federale e istituzionale – ha aggiunto Luca Savoiardi – Le Marche sono state la prima, e ancora una delle poche, regioni che hanno disciplinato la pratica sportiva dei disabili con una normativa”. La legge regionale è la n. 9 del 1992. Ha prodotto buoni risultati e aiutato il movimento sportivo a crescere. Nel 2003 ha ripartito 181 mila euro tra le 19 società affiliate alla Federazione. Fondi che consento di “praticare un’attività istituzionale, non legata solo al buon cuore della gente – ha rimarcato Diego Unteruber, tecnico nazionale e istruttore ella società sportiva Cavalluccio Marino di San Benedetto del Tronto – Non basta il solo volontariato. Nello sport praticato dai disabili, i risultati arrivano dopo decenni. Occorrono costanza, programmazione e risorse certe”. Il presidente regionale del Coni, Terzo Censi, ha invitato la Regione a divulgare lo sport nelle scuole, in modo da recuperare quel 60% di ragazzi disabili che ancora non lo praticano. Lo sport – ha ribadito Gianfranco Poggi, dirigente della società sportiva Santo Stefano di Potenza Picena – apre a questi giovani una porta della società, per entrarvi da protagonisti e con pari dignità. L’ex campione olimpico e campione mondale di atletica, Giovanni Loiacono, ha ripercorso la sua esperienza sportiva, ammonendo, però, che “integrazione non è solo pratica sportiva, ma diritti riconosciuti”. Il vicepresidente dell’Ancona Calcio, Marco Maria Brunetti, portando il saluto della società, ha anticipato che i biancorossi dorici dedicheranno una giornata all’handicap.