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09/05/2003

INSEDIATO L’OSSERVATORIO REGIONALE PER LE POLITICHE DI SICUREZZA

Il presidente D’Ambrosio ha insediato l’Osservatorio regionale per le politiche di sicurezza, organismo previsto dalla L.R. 11/2002 e formato da due comitati, uno di indirizzo e l’altro scientifico. Il primo è composto dai quattro Presidenti delle Province, dai quattro Prefetti, dal sostituto procuratore generale della Repubblica, Fernando Adamo, dal procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, Vincenzo Luzi, dal procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei minori, Ugo Pastore, dal dirigente dell’Ufficio scolastico regionale, Michele De Gregorio, da 5 consiglieri regionali eletti dall’Assemblea (D’Angelo, Ascoli, Mollaroli, Castelli e Massi), dai sindaci di Pesaro, Fossombrone, Ancona, Cupramontana, Macerata, Cingoli, Ascoli Piceno e Spinetoli, dal rettore dell’Università di Macerata, Alberto Febbrajo (eletto dal coordinamento), dal rappresentante dell’Ordine degli avvocati, Fernando Piazzolla, dai designati dal Comitato economico e sociale, Silvano Gattari (CNA), Paolo Perazzoli (Confesercenti) e Gianni Venturi (CGIL). Ne fanno infine parte Catherine Ori Iheme Caroli (consulta emigrati), Emma Caporossi (Ordine assistenti sociali) e Marcello Secchiaroli, assessore al volontariato. Il Comitato scientifico comprende tre esperti: prof. David Nelken, avv. Riccardo Pagani e dott.ssa Lucia Rea. La L.R. n. 11/2002 si inserisce nel percorso giunto a maturazione in molte regioni italiane (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Campania) che, nel quadro innovativo che si è proposto con il riformato Titolo V della Costituzione, individua nella Regione il livello di raccordo, di coordinamento e di sintesi delle politiche locali di sicurezza urbana. Un livello rispettoso delle prerogative e dei compiti propri degli organi e degli apparati dello Stato e che riconosce la centralità degli Enti Locali (dei Comuni, in primo luogo) quali sedi di sperimentazione, attuazione e gestione di quelle che vengono ormai comunemente chiamate “politiche integrate di sicurezza urbana”. L’obiettivo che ci si propone è quindi quello di dare sostegno diretto alle politiche di sicurezza delle città, e più in generale di tutto il territorio regionale, individuare sedi di coordinamento delle politiche locali per evitare un puro spostamento dei problemi da un territorio all’altro, creare infrastrutture e supporti regionali utili allo sviluppo delle politiche integrate di sicurezza (formazione, tecnologie, sistemi informativi, etc.) da realizzarsi prevalentemente d’intesa con le autorità provinciali e nazionali di pubblica sicurezza. Particolare attenzione è stata dedicata in questi mesi alla individuazione di canali di finanziamento derivanti prevalentemente da programmi comunitari (ma con forme di cofinanziamento statale, regionale e locale) per progetti innovativi che si caratterizzano tutti per l’evidenza data a problematiche, urgenze, peculiarità regionali che hanno tuttavia valenza non solo regionale, ma anche nazionale e internazionale, per il coinvolgimento necessario di partners di paesi UE e extracomunitari. In questo senso vanno tre progetti cui si sta lavorando e sui quali va perseguito il necessario coinvolgimento dello Stato nei suoi organi centrali e periferici, della Magistratura, degli Enti Locali e delle Università: 1) il progetto D.A.M.I.A. (Difesa Ambientale dei Mari Ionio e Adriatico) che è partito dalla preoccupazione di intervenire contro i rischi procurati dalle “carrette del mare” e che in una sua prima elaborazione ha trovato l’interesse del Ministero dell’Ambiente e di alcuni stati dell’altra sponda dell’Adriatico; 2) il programma di intervento nella lotta contro la tratta dei minori, per il quale si è iniziato a lavorare con la preziosa disponibilità della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minori e con l’Università di Macerata; 3) il progetto relativo allo studio e alla sperimentazione di tecnologie avanzate per il contrasto del traffico delle droghe sintetiche e dei precursori chimici (già ammesso al finanziamento della Commissione Europea, con il partenariato del Comune di Patrasso e delle Prefettura di Durazzo) e per la cui realizzazione è stata attivata la collaborazione con la Prefettura di Ancona, con l’ Autorità Portuale e con l’Agenzia delle Dogane.